Scade oggi la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) e a Palo è caos

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Si scrive Tasi ma per molti significa ennesimo sacrificio economico, uno dei tanti macigni che i Comuni hanno imposto ai cittadini, un salasso che insieme a Tari e Imu paralizza il Paese in una situazione economica sempre più precaria. A Palo la gente si lamenta di non essere a conoscenza di questa imposta che scade oggi per questo noi di PalodelColle.Net abbiamo intervistato il responsabile Spi (Sindacato pensionati italiani) Cgil Palo Vito Cramarossa, il responsabile Cgil relazioni col pubblico Domenico Tullo e il responsabile Caf Tommaso Clemente.


DOMANDA – Alla luce della crescente pressione fiscale nel nostro Paese, qual è la situazione di una fascia debole come quella dei pensionati


VITO CRAMAROSSA (RESPONSABILE SPI ) – I pensionati sono sicuramente i più disagiati, ma non solo. C’è gente giovane senza lavoro, impossibilitata a pagare tutte le tasse che crediamo essere ingiuste. Consideriamo la Tari: non si può pagare in base ai mq ma in base alle unità familiari. Cosa può consumare una sola persona rispetto ad un’intera famiglia a parità di metratura? La gente non ce la fa più e qui c’è un pianto continuo. Per non parlare della tassa sulla casa, dopo tanti sacrifici bisogna anche pagare per quello che si è creato.

DOMENICO TULLO (RELAZIONI PUBBLICHE CGIL) – la Tasi è una tassa che include anche i servizi ma la gente ci chiede: va bene l’ennesimo sacrificio economico ma i servizi li avremo? Non abbiamo i bagni pubblici perché chiusi da mesi ormai; non si riesce a far rispettare il verde; in piazza Diaz continua a cadere gente per il pavimento disconnesso. Inoltre le forze dell’ordine, Vigili e Carabinieri, non vogliono più essere chiamati per le segnalazioni ripetendoci che sono in pochi. Chiedono collaborazione ma non vogliono essere disturbati. Forse vogliono metterci il bavaglio? Non c’è sorveglianza né di sera né la domenica. Addirittura ci è stato detto che non hanno la vernice per le strisce pedonali. La gente pagherebbe se solo ci fossero i servizi.

DOMANDA – Nell’ultimo consiglio comunale, si è parlato di vessazione da parte di un Governo centrale che non lascia alternative. Cosa ne pensa?


V. C. Io penso che se si volesse l’alternativa si troverebbe. Come la lotta all’evasione fiscale: basta controllare con maggiore impegno.

DOMANDA – Eppure Bari insieme alla capitale, ha le tariffe Tasi più alte. Come lo spiega?


V. C. – Non c’è una spiegazione. Pensi alla raccolta differenziata a Palo: inesistente. Questo paese fa spese inutili ed eccessive, come quella dei marciapiedi in via Napoli. Avrebbero potuto mettere dei paletti su quelli già esistenti e le macchine non avrebbero mai potuto accedere o sostare. La spesa sarebbe stata ridotta al minimo; ci vuole un po’ di logica. Se i lavori si fanno senza pensarci è chiaro che saranno sempre in deficit. Si fanno le strisce pedonali e dopo una pioggia scompaiono; nessuno controlla che materiale si usi. Tempo fa ho fatto presente all’amministrazione che su via Vecchia Bari nessuno controllava un lavoro di ripristino dell’asfalto. Il giorno dopo c’è stato un acquazzone e l’intero blocco di asfalto di 2 metri e mezzo si è spostato di sana pianta 20 metri più giù. Hanno dovuto rifare il lavoro. Perché? Perché nessuno ha controllato. E’ il Paese dell’abbandono.


D.T. – I servizi si pagano ma non ci sono, come quello dell’informazione. Stamattina alle 8 sono arrivati anziani che non sapevano cosa fosse questa Tasi. C’è poi chi non ce la fa a venire nella nostra sede, è confuso perché ultimamente il Comune ha emesso, tramite Equitalia, cartelle esattoriali impazzite. Per tutto questo abbiamo deciso di fare servizio a domicilio.


DOMANDA – In questi giorni il presidente Renzi ha parlato di una tassa unica che vada a sostitutire Tasi, Tari e Imu. Che ne pensate?


TOMMASO CLEMENTE (RESPONSABILE CAF) Se vogliono fare l’imposta unica la facessero ma servirà solo a semplificare, forse, il tutto a livello burocratico e non fiscale. Se mancano dei progetti concreti, la pressione fiscale andrà sempre a salire. In effetti dall’Imu alla Iuc è già aumentata. Puoi anche dividere le tasse ma se non abbassi il quoziente non si risolverà nulla. La Nazione dovrebbe avere dei progetti, ad esempio dire come smaltire i rifiuti, costruire impianti che trasformino l’immondizia in energia; noi invece paghiamo qualcuno per venire a prendere la nostra immondizia che poi trasformeranno in energia. Qui pare che l’unico progetto sia identificare una cava da riempire; è normale che per smaltire quei rifiuti si ha bisogno di più risorse, di conseguenza le tasse aumentano. Il problema è che qui la gente non ce la fa perché non c’è lavoro, quindi se non si mette in moto l’intera macchina economica ed occupazionale le tasse le puoi chiamare e dividere come vuoi ma i cittadini non le pagheranno comunque.

DOMANDA – Voi sindacato come vi relazionate con l’amministrazione? Esiste una sinergia, lavorate di concerto per andare incontro a chi non ce la fa?


T. C. – Noi veniamo coinvolti solo quando c’è da parlare dei Piani di zona, per il resto le forze politiche decidono senza alcun confronto. Non esiste sinergia perché veniamo considerati solo come coloro che sbrigano pratiche. Non è così per fortuna. Abbiamo chiesto mille volte di renderci partecipi con una semplice mail della pubblicazione di nuovi bandi e quant’altro possa interessare ai cittadini, ma non è mai successo che qualcuno ci avvisasse. Non esiste un lavoro di comunicazione come negli altri Comuni.