Protesta degli ex operai Lombardi: “la vecchia amministrazione non ha tutelato i precari”

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Mattinata di protesta a palazzo san Domenico. Il piano industriale per la gestione dei rifiuti Aro Ba2 semina le sue prime ‘vittime’. A farne le spese questa volta sono gli ex operai precari della Lombardi Ecologia prima, Ercav dopo, rimasti senza lavoro.

La rabbia di chi fino alla fine ha creduto di poter conservare la propria occupazione è  esplosa in una protesta nei corridoi di palazzo di Città. “Vogliamo sapere perchè la Lombardi aveva 34 operai, un contratto di 2mln di euro, più servizi e tutto andava bene, mentre ora gli operai sono in meno, così come i servizi e il contratto è di circa 600 mila euro più caro – hanno dichiarato uomini e donne ex dipendenti Lombardi – Perchè la vecchia amministrazione  non ha tutelato noi precari? Noi abbiamo saputo solo il 30 giugno che non avremmo più lavorato nonostante tutte le promesse fatte dall’ex sindaco Conte”.

Il punto è che nell’appalto del piano industriale per la raccolta dei rifiuti Aro Ba2, pensato e voluto dai 7 sindaci che ne costituiscono l’assemblea, non è mai stato previsto l’assorbimento e l’assunzione, da parte delle ditte appaltatrici, degli operai precari ex Lombardi. Risultato: dieci famiglie senza lavoro.

“Abbiamo un contratto con la Cogeir, risalente a qualche anno fa, secondo cui si dovevano assumere solo 28 operai. L’azienda ha dato precedenza a coloro che avevano un contratto a tempo indeterminato – ha spiegato la sindaca ZaccheoLa nostra volontà al momento è quella di portare in consiglio la proposta di rivedere il contratto ma le speranze sono minime, perchè la Cogeir è stata molto chiara: assumono altro personale ma i costi dell’appalto lievitano.  Io piuttosto penserei alle alternative, alle cooperative. Fino ad oggi ci sono state logiche clientelari, si sono alimentate false aspettative, calpestando i diritti dei lavoratori. Basta”.

Più tecnica la spiegazione del responsabile di Servizio, il comandante Floriello: “La decisione è stata presa dall’assemblea Aro Ba2, composta dai sette sindaci. Il contratto da me sottoscritto richiama il disciplinare che a sua volta richiama gli atti. Il piano è stato poi elaborato dall’Esper, azienda leader nel settore, che, il 31/08/2013, secondo quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, chiedeva l’elenco dei dipendenti ex Lombardi, poi Ercav, a tempo indeterminato per assumerli nella nuova gestione. Secondo i calcoli minuziosi dell’Esper a Palo basterebbero solo 28 unità”.

L’ex sindaco Conte sotto accusa per non aver posto inizialmente sul tavolo delle trattative come conditio sine qua non l’assunzione di tutto il personale Lombardi, promettendo telefonicamente un incontro con i lavoratori, ha spiegato a noi di PalodelColle.Net :”Io con lo scorso appalto sono riuscito a far lavorare 10 operai in più, non è colpa mia se questa amministrazione non è in grado di farlo. Non ho mai promesso o illuso nessuno. E’ vero, il contratto collettivo nazionale di lavoro prevede solo l’assunzione dei contratti indeterminati ma l’alternativa si può trovare, io l’ ho fatto in passato”.

Irremovibile il capogruppo di Forza Italia, Antonio Amendolara, il quale non ha mai sostenuto la scelta di Conte di sottoscrivere un piano industriale considerato troppo esoso. Oggi ha rincarato la dose dichiarando: “E’ un piano troppo caro, l’ho sempre detto al nostro ex sindaco. Sono circa sette i servizi previsti dalla Lombardi ma non dall’Aro Ba2 nonostante i costi siano lievitati. Secondo il contratto le unità lavorative dovrebbero essere 28 più una al Centro raccolta comunale che ad oggi ancora non esiste. Gli operai al momento sono 26 per questo chiederemo alla Cogeir di inserirne tre dei precari rimasti a casa da un giorno all’altro. Inoltre, il consiglio dovrebbe chiedere la modifica del capitolato d’appalto ma la volontà dovrebbe essere anche dell’appaltatore che è stato molto chiaro a proposito, ossia che le modifiche hanno costi aggiuntivi”.

Insomma, nessuna modifica al contratto stipulato con la Cogeir, nessuna assunzione per gli operai della ex Lombardi, rimane solo tanta rabbia, troppe parole e speranze disilluse.