Prevenzione e trattamento delle lesioni muscolari e dei traumi minori dello sportivo. Il dott. Colaianna spiega cause e rimedi.

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Questa rubrica è a cura dell’equipe di professionisti della farmacia Porta Reale del dott. Giacomo Parisi. Nello specifico, il seguente articolo è stato redatto dal dott. Roberto Colaianna, brillante farmacista laureatosi col massimo dei voti all’Università di Bari, da anni ormai fedelissimo collaboratore del dott. Parisi e grande sportivo.

La diffusione dell’attività sportiva amatoriale in fascia sempre più estese di popolazione è un fenomeno di rilevante importanza per la promozione della salute con innumerevoli risvolti positivi anche nella sfera psicologica e sociale.

Tuttavia, l’aumento dei praticanti, tra cui anche persone con età media o avanzata e portatrici di patologie e l’aumento dell’agonismo, dell’intensità di gioco e della competizione anche tra gli amatori ha portato ad un enorme diffusione di traumi osteomuscolari e articolari minori associati allo sport.

La prima strategia per ridurre l’impatto dell’attività sportiva in termini di lesioni e traumi minori è ovviamente di evitarli e quello di affidarsi a degli esperti evitando il “fai da te”, inoltre bisogna adottare un adeguato stile di vita, compresa una corretta nutrizione e, ove serva, integrazione alimentare e nutraceutica; tener conto di eventuali patologie croniche presenti e i potenziali effetti di farmaci ad uso cronico, se utilizzati.

Le dinamiche traumatiche possono essere il contrasto tra atleti, le cadute (negli sport con mezzi meccanici), lo sforzo o la torsione degli arti, orte alle patologie da sovraccarico.

Adesso consideriamo un approccio terapeutico generale per queste condizioni patologiche. Ci riferiamo al metodo R.I.C.E. o a quello più esteso R.I.C.E.R.

R.I.C.E. è l’acronimo dei termini inglesi REST (riposo), ICE (ghiaccio), COMPRESSION (compressione), ELEVATION (elevazione), a cui aggiungiamo R come REFERRAL (cioè consulto di un medico specialista).

Tale metodo serve come primo soccorso ed aiuta in caso di distorsioni, traumi minori, dolori muscolari e dolore nei movimenti associati allo sport. Esso, se applicato subito dopo il trauma, previene l’estensione del danno della parte lesa e può ridurre di molto il tempo necessario per la guarigione. Il primo principio è quello di agire velocemente nel trattamento dei traumi da sport acuti, e cioè nelle prime 24-48 ore.

I danni ai tessuti molli avvengono quando un tessuto (muscolo o tendine) ha piccole lesioni o si ha rottura di vasi sanguigni e stravaso di sangue con gonfiore della parte interessata. L’aumento del volume del sangue fuoruscito può causare ulteriore gonfiore, che si può invece prevenire.

Il metodo R.I.C.E.R. funziona bene perché contrasta varie componenti dell’infiammazione acuta successiva al trauma sportivo, riducendo edema e dolore.

  • REST (RIPOSO)

E’ la prima cosa da fare in caso di traumi da sport. Previene il dolore ed ulteriori danni alle articolazioni o alle altre parti interessate. Si deve evitare di muoversi per limitare ulteriori traumi, non solo immediatamente dopo l’infortunio, ma anche nel periodo successivo. La durata del periodo totale di riposo necessario potrà essere valutata dal soggetto stesso per le lesioni minime, ma spesso può richiedere il consiglio del professionista sanitario.

  • ICE (GHIACCIO, RAFFREDDAMENTO)

Il raffreddamento o crioterapia diminuisce il sanguinamento, l’edema e il dolore prevenendo l’estensione del danno.

Il trattamento con il ghiaccio (ghiaccio in cubetti) o con sistemi in grado di portare raffreddamento, come spray o buste, dovrebbe essere protratto per almeno 2-3 ore dopo il trauma e successivamente ad intermittenza per le prime 48 ore (ad esempio: 20 minuti ogni 2 ore). Il cosiddetto ghiaccio spray va erogato per qualche secondo da una distanza di circa 15 cm, per evitare ustioni cutanee e non va usato per traumi al volto e in presenza di escoriazioni.

La busta refrigerante non va applicata direttamente sulla pelle se ci sono escoriazioni, ma va prima avvolta in un panno e poi appoggiata sulla parte interessata. Va lasciata in posizione per non più di 15-20 minuti. Si può riapplicarla dopo qualche ora.

  • COMPRESSION (COMPRESSIONE)

La compressione locale con bende elastiche, fasce o un tutore riduce l’edema e previene lo sviluppo di un ematoma o ne contiene l’estendersi, attenua il dolore e protegge lo sportivo da ulteriori complicazioni. Ci si deve assicurare che la fasciatura non sia troppo stretta.

  • ELEVATION (SOLLEVAMENTO)

Se la sede del trauma è un arto, questo dovrebbe essere tenuto in elevazione, cioè ad un livello più alto rispetto al cuore per favorire il ritorno ematico e linfatico, riducendo l’estensione di edema ed ematomi e, di conseguenza, il dolore. Per effettuare l’elevazione può bastare un cuscino o, per gli arti superiori, anche una fascia. La durata è variabile, ma è bene che sia prolungata almeno durante le prime 48 ore.

  • REFERRAL (CONSULTO DI UN MEDICO SPECIALISTA)

La valutazione immediata del medico o di altri professionisti sanitari va correlata all’entità del trauma e in genere non è necessaria per i traumi di minori. In ogni caso, è opportuno che una valutazione o rivalutazione specialistica vada fatta nelle condizioni in cui la funzionalità della parte lesa non si riprenda velocemente o quando rimangano sintomi e segni rilevanti oltre le 24-48 ore, anche per evitare la cronicizzazione della lesione.

Concludo illustrando la giusta strategia terapeutica da attuare con il freddo o con il caldo a seconda dell’infortunio.

Il freddo riduce edema e dolore ed è il più comunemente usato per i traumi acuti nelle prime 48 ore. Un esempio in cui è utile il freddo sono le distorsioni della caviglia. I trattamenti con il ghiaccio possono anche essere usati per le condizioni croniche, come i traumi per eccessivo utilizzo in atleti sottoposti ad allenamenti intensivi. In questo caso, si raffredda la parte traumatizzata dopo (mai prima) l’attività per tenere sotto controllo l’infiammazione.

I trattamenti con il calore sono usati in condizioni croniche per aiutare a rilassare i tessuti e per stimolare la circolazione sanguigna nella parte interessata. Si possono riscaldare i tessuti con un cerotto a calore terapeutico, che allevia il dolore e la rigidità, aiuta a diminuire gli spasmi muscolari e aumenta la mobilità. In modo caratteristico, la sensazione di calore si avverte in 30 minuti, il calore dura per circa 8 ore ad una temperatura costante di circa 40° C.