Martedì 21 aprile si è tenuta una riunione con il COC, il centro operativo comunale. “Non ci sono molte novità da aggiungere“, apre il commissario Rosanna Riflesso durante la conferenza stampa tenutasi qualche ora dopo “e al momento non si hanno notizie dell’apertura di un’indagine della procura“.
Alla domanda sulla chiusura dello stabilimento Siciliani la stessa risponde che: “pur essendo disposta a prendermi la responsabilità eccedendo i miei poteri, ho bisogno di avere una relazione da parte degli organi tecnici che mi dica che ci sia la necessità di chiudere l’azienda. Sabato mattina ho chiesto al Dipartimento di prevenzione una relazione sullo stato dell’arte, e le ulteriori iniziative da intraprendere, anche da parte mia. Non ho ancora ricevuto risposta. Mi risulta che l’area di macellazione sia ancora chiusa e sono state fatte due sanificazioni tra sabato e domenica. Si deciderà della chiusura a seguito dei risultati dei tamponi“.
Alla domanda se si è deciso di fare i tamponi anche alle famiglie dei contagiati, il dottor Pasquale Drago del servizio igiene e sanità pubblica ASL ha risposto così: “Ai famigliari non necessariamente vengono fatti i tamponi poiché sono già in isolamento, ma entrano in agenda quando mostrano i sintomi. So che a due famigliari è stato chiesto il tampone poiché in stato di gravidanza. Voglio fare una precisazione: sembra che il tampone sia la panacea di tuti i mali. Con i tamponi a tappeto troveremo gli asintomatici ma ciò non risolverebbe il problema perché il problema sorge quando ci sono i sintomi (infatti esistono anche i falsi negativi). Il tampone non mi dice che evoluzione ha la malattia, non posso sapere se si evolverà in maniera più o meno grave. Cerchiamo di dare più importanza alla sorveglianza in collaborazione con i medici di base. Se la malattia evolve verso condizioni più gravi, si passa all’ospedalizzazione. Non posso affermare che la situazione sia ‘sotto controllo’ dal momento che non so il risultato degli altri 350-400 tamponi“.
Smentita la notizia che Siciliani avrebbe comprato di tasca propria i tamponi per effettuare gli accertamenti, che provengono “esclusivamente dal dipartimento di prevenzione“.
Durante la conferenza stampa di martedì 21 aprile hanno preso parte il vicepresidente della regione Puglia Antonio Nunziante, Pasquale Drago della ASL, il commissario prefettizio Rosanna Riflesso. A lei abbiamo rivolto una domanda circa il trattamento dei positivi di Palo del Colle in isolamento domiciliare.
DOMANDA – Per chi è in isolamento domiciliare (poiché a contatto con positivi Covid-19), si sta procedendo a ritirare i loro rifiuti secondo le normative anti contagio?
RISPOSTA – Da domani si procederà al ritiro speciale dei loro rifiuti (che secondo le indicazioni del Istituto superiore di sanità non dovranno più effettuare la raccolta differenziata ndr). Inoltre, di concerto con le associazioni di volontariato, ci si sta muovendo per consegnare la spesa a casa.
L’aggiornamento sui numeri dei positivi – Dei 33 positivi rilevati dai tamponi effettuati venerdì scorso, riportiamo la suddivisione paese per paese dei lavoratori interessati.
- Palo del Colle 16 (il numero precedente comprendeva due tamponi che dovranno essere rifatti)
- Grumo Appula 2
- Santeramo in Colle 1
- Toritto 2
- Bari 3 (quartiere San Paolo, Bari, Bari Carbonara)
- Binetto 1
- Altamura 2
- Modugno 2
- Bitonto 1
- Bitritto 2
- Acquaviva delle Fonti 1