Conte e Panebianco:“No all’Imu sui terreni agricoli”

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La Giunta Conte dice no all’Imu sui terreni agricoli e lo fa a gran voce. Era di qualche giorno fa il post sulla sua bacheca facebook in cui il sindaco di Palo si dichiarava in assoluto disaccordo con l’ennesima scelta di un Governo troppo teso a vessare i cittadini e sempre meno attento alle loro esigenze. Le sue dichiarazioni avevano rimbombato come tuoni girando velocemente sul social network: “Si continua a parlare di crescita e di ripresa economica, di favorire l’agricoltura e ti ritrovi ad un tratto davanti ad una nuova stangata che il Governo centrale impone: applicazione Imu anche ai terreni agricoli. Io, in qualità di rappresentante locale delle istituzioni, comincio a provare un po’ di VERGOGNA e non lo nascondo affatto! Cosi come provo anche rabbia perché a Roma e a Bari (in Regione) tutti sono impegnati a decidere le imposizioni di pagamento, ma chi si ritrova al front-office a sorbirsi la rabbia giustificata dei cittadini che non ce le fanno più? Non ci sto!”

E’ di oggi invece il comunicato stampa dell’assessore al Bilancio Panebianco, il quale ribadisce il dissenso dichiarando: “Siamo contrari al pagamento dell’Imu sui terreni agricoli perché significherebbe creare grosse difficoltà a famiglie e aziende del nostro territorio, in merito al provvedimento che sta predisponendo il Ministero dell’Economia, in attuazione del decreto legge 66/2014, con il quale verrà modificata la disciplina Imu sui terreni agricoli imponendo il pagamento di tale tributo anche ai proprietari di terreni in zone oggi classificate come montane, finora escluse da questa imposta – E ancora – Secondo la nuova normativa, cambia la modalità di classificazione dei Comuni che verranno distinti sulla base dell’altitudine e non più attraverso una media generale riferita a tutto il territorio comunale. In questo modo Palo del Colle, stando a circa 150 m s.l.m., non rientrerebbe più tra i comuni esentati dal pagamento dell’Imu sui terreni agricoli (sopra i 600 m), né tra quelli per i quali sono previsti esoneri per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (tra 281m. e 600 m)”.
Infine, come si legge nella nota, l’amara conclusione è che: “Con l’entrata in vigore del nuovo provvedimento dovremo far pagare l’Imu su tutti i terreni agricoli, ed a rimetterci saranno i cittadini fino ad oggi esenti dal pagamento dell’Imu, ma anche il Comune dal momento che subirà un ulteriore taglio dei trasferimenti statali. Per questi motivi invitiamo il Governo a rivedere la norma al fine di non penalizzare i territori che basano prevalentemente la loro economia sull’agricoltura”.