Consiglio comunale: Mep, con o contro la maggioranza?

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Crolla a pezzi la maggioranza di Conte. E’ la volta dei Mep (Moderati e Popolari); un partito che ha avuto un ruolo cardine nel rastrellamento dei voti durante le amministrative del 2011 ma che, ad oggi, presenta insanabili fratture al suo interno. La conferma arriva dalle dichiarazioni del consigliere Del Vecchio nell’ultimo consiglio comunale: “Dato la nostra vicinanza in campagna elettorale a Emiliano, abbandoniamo questa maggioranza dichiarando la nostra autonomia”.

Nonostante l’affannoso tentativo da parte del presidente del consiglio Dagostino di soffocare il tutto passando al primo punto all’odg, è proprio tra i banchi dei Moderati e Popolari che si consuma il paradosso. Priore, capogruppo di partito, prende le distanze e accusa il collega: “Il partito non è né tuo né di Nicola Canonico, ma è di tutti. Chi ha preso questa decisione? Io da capogruppo non so nulla e non condivido, quindi rimane una tua posizione personale,perché noi siamo ancora maggioranza”.
Ed è stata solo la maggioranza ad approvare il consuntivo di bilancio 2014 (10 voti favorevoli, Del Vecchio astenuto e l’opposizione contraria). Nonostante dalla relazione dell’assessore al ramo, Oronzo Panebianco, risulti un avanzo di amministrazione libero da ogni vincolo di 2.074.742,00 quindi “un ente che ha rispettato tutti i parametri ministeriali per essere considerato non deficitario, mantenendo gli stessi livelli dei servizi ai cittadini”, l’opposizione lo boccia in tronco stigmatizzando gli interi quattro anni di amministrazione Conte.
Cutrone (Sel): “Un’analisi del bilancio non può che partire dalla pressione fiscale. Questa amministrazione non riesce a spendere risorse pubbliche che essa stessa mette in bilancio. Quello previsto non viene realizzato. Il sindaco si lamenta del Patto di Stabilità ma poi, da questo consuntivo, si evince che l’amministrazione aveva ancora a disposizione circa 400 mila euro. Secondo la Corte dei Conti, l’avanzo di bilancio per una pubblica amministrazione non è un utile di gestione e quindi da intendersi positivamente come per le aziende private, ma si configura come risparmio pubblico, ovvero eccedenza di risorse sottratte ai contribuenti e agli utenti rispetto alle previsioni di spesa per i servizi da erogare”.
Guerra (UdC): “Questa amministrazione è stata incapace di equilibrare le spese con le entrate. E’ aumentata la pressione fiscale. I cittadini sono stanchi di pagare tasse senza avere servizi e poi ci ritroviamo a chiudere con un avanzo di amministrazione”.
Dolenti i tasti toccati: struttura ex Alisei, Tasi, Imu, manutenzione del verde pubblico. Eppure, secondo quanto ha dichiarato l’assessore: “E’ rimasto inalterato l’impegno nei confronti di tutto il blocco dei servizi sociali, educativi, socio-educativi. Nonostante le difficoltà relative ai tagli dei trasferimenti statali anche nel 2014 si sono mantenuti soddisfacenti i livelli dei servizi garantiti ai cittadini come l’assistenza economica alle famiglie disagiate, erogazione buoni farmaceutici (71 mila euro); trasporto scolastico ai disabili ( 34 mila euro); pagamento rette agli anziani indigenti ed ai minori appartenenti a famiglie disagiate nelle varie strutture di accoglienza. Per interventi del recupero urbano, manutenzione strade, si sono spese circa 160 mila euro, per la manutenzione del verde pubblico 40 mila euro con il tentativo di recupero alberi posizionati in viale stazione; 23 mila per recupero impianto Alisei, e 47 mila per interventi di manutenzione e ampliamento della pubblica illuminazione. Si è completata la costruzione asilo nido nell’ ambito finanziamento Pirp e si sta per aggiudicare la gara di appalto per la costruzione di 18 alloggi di edilizia economica popolare”. L’opposizione risponde accusando l’amministrazione di “scelleratezza”, di non avere più i numeri e il motivo di esistere, mentre Guerra rincara la dose: “La struttura Alisei doveva essere il suo fiore all’occhiello sindaco, uno di quei punti del suo programma elettorale, del suo libro dei sogni. In realtà questa amministrazione è stata incapace di fare fruttare qualsiasi struttura sportiva”. Conte, per la prima volta in quattro anni, si è astenuto da qualsiasi commento, dichiarazione e comunicazione. Silenzio assoluto.