Ancora spaccata in due la maggioranza. A creare la frattura in consiglio questa volta è stato il punto all’odg sull’approvazione dei debiti fuori bilancio (un po’ meno di 70 mila per quest’anno, superati per quello precedente). Mentre l’opposizione decide di abbandonare l’aula lasciando l’intera responsabilità agli avversari politici, i consiglieri di maggioranza Amendolara e Ansani, entrambi di Forza Italia, abbracciano tesi e scelte politiche diametralmente opposte. Il primo proprio non ci sta ad accollarsi debiti fuori bilancio ereditati da vecchie amministrazioni, onerosi, derivanti da sentenze esecutive a favore di richieste di risarcimenti da parte dei cittadini nei confronti dell’Ente. Il capogruppo di Forza Italia ha proposto dunque il rinvio dei punti inerenti i debiti fuori bilancio e la revisione di tutti i casi tramite relazioni dettagliate prima dell’approvazione dell’ordinamento. In disaccordo Ansani che da uomo di legge spiega: “Siamo di fronte a una sentenza esecutiva per cui questa amministrazione non dovrebbe assumersi responsabilità pericolose. Non pagando rischieremmo un precetto e poi un pignoramento. Io propongo di approvare l’ordinamento e poi potremmo incontrarci, istituire una commissione d’inchiesta”.
Ma Amendolara non accetta ‘disertori’ e ci va giù duro: “non è più tollerabile l’atteggiamento del consigliere Ansani che continua a fare scelte politiche opposte a quelle della maggioranza”.
Immediato l’intervento di Cassano (UdC) che sottolinea: “Rispetto a provvedimenti di una certa portata, all’interno della maggioranza c’è una notevole divergenza di opinione. Alla luce di questo credo che il sindaco debba prendere provvedimenti e fare la cosa più giusta per questo Paese. E’ evidente non vi sia unità d’intento all’interno di questa maggioranza”.
A smorzare i toni il sindaco Conte: “Abbiamo tesi divergenti? Evviva la democrazia. Si tratta di provvedimenti di grande rilevanza che ci troviamo a dover gestire ma che non abbiamo prodotto noi. Non possiamo essere lavatrice di debiti fuori bilancio di precedenti amministrazioni. Io sono orgoglioso della mia maggioranza”.
Tutto rinviato e tutto da ridiscutere nonostante i 18 punti previsti all’odg. I regolamenti non hanno avuto l’approvazione per mancanza del numero legale (minimo 11 voti) e la maggioranza, indispettita ha sciolto l’assise su punti vetusti, rinviati ormai troppe volte: variante puntuale al Piano urbanistico generale e dichiarazione di inesistenza/esistenza di prevalenti interessi pubblici per la conservazione degli immobili facenti parte della lottizzazione abusiva acquisita al patrimonio culturale sita sulla ss 96.
Un consiglio sui generis, iniziato con un’ora di ritardo e durato fin troppo data la vacuità degli argomenti.