Approvato finalmente il bilancio di previsione ereditato dall’ultima amministrazione e commissariato a maggio perchè non aveva trovato il consenso della giunta Conte entro i termini imposti dalla legge.
Un’eredità esigua lasciata alla nuova amministrazione Zaccheo sia in termini di risorse economiche, dovuta a importanti tagli del governo centrale, sia in termini di progettualità e programmazione.
“Oggi dobbiamo ingoiare un rospo amarissimo che non ci appartiene – ha tuonato l’assessore al Bilancio Rocco Martino riferendosi al Dup (Documento unico di programmazione) – abbiamo trovato zero, zero e zero, perchè questa è la politica dello zero a zero. Un’amministrazione comunale deve avere dei progetti, una programmazione; nel Dup ci dovrebbe essere un’idea di città. Leggete il documento lasciato dall’amministrazione Conte e capirete che non c’è nulla, è assolutamente generico e senza progettualità alcuna”.
Ma l’ex sindaco non ci sta e si difende: “Quando lei parla di visione di città le ricordo che in una passata amministrazione ha approvato l’aumento della Tarsu. Può avere anche una visione politica ma se ci sono tagli dall’alto non ha tanta scelta, non può fare niente, glielo dico io”.
“E’ dal Dup che nasce tutta l’azione politica programmatica – ha incalzato il sindaco Zaccheo – quindi trovarci con un documento minimo, con opere portate a zero, allora vi chiediamo da inesperti quali ci definite: è politica questa?”
A rincarare la dose i consiglieri di maggioranza Cea: “oggi dovevamo insediarci con un bilancio approvato e avremmo dovuto pensare a programmare” e Cuonzo: “E’ vero che ci sono stati tagli importanti dal governo centrale ma è anche vero che esistono altri fondi e che Conte è stato più volte invitato dal sindaco della città metropolitana di Bari ad usufruirne, a presentare progetti per intercettarli”.
Momento di incertezza per la maggioranza invece sul secondo punto all’odg, il programma triennale dei lavori pubblici 2016/2018. Prevista la messa in sicurezza dell’ex discarica Trappeto del Principe e il rifacimento di gran parte del manto stradale di Palo del Colle, per un totale di oltre 1mln e 600mila euro. Attualmente però nelle casse comunali ci sono scarsi 700mila euro.
“Atto inapplicabile” secondo il consigliere Pd, Tommaso Amendolara; “Ad oggi abbiamo sì una spesa ma non un’entrata” ha chiarito il responsabile di servizio Laforenza aggiungendo: “Inoltre c’è un vincolo: le opere iniziate nel 2016 devono terminare nello stesso anno per estinguere lo stanziamento, e dato che sono rimasti pochi mesi c’è il rischio che il mancato rispetto dei termini obblighi il Comune a restituire le somme creando un danno erariale”. Cosa fare? Evidente l’indecisione della maggioranza impreparata di fronte a tali cavilli burocratici e amministrativi. La soluzione arriva dal segretario generale Rutigliano, suggerendo di integrare l’ordine del giorno con un emendamento definito “a saldo zero”, cassando tutte le opere pubbliche.
Anna Cutrone: “Condanno un comportamento non responsabile di questa maggioranza che aveva già votato non approvando e poi ha fatto un passo indietro soccorsa dal segretario Rutigliano. Cosa dobbiamo aspettarci che tutte le volte debba essere aiutata da qualcuno?”
Oltre sette ore di consiglio in cui sono stati approvati tutti i punti all’ordine del giorno. Peccato per un inizio ambiguo e polemico in cui una parte dell’opposizione ha cercato in tutti i modi di rimandare il consiglio a data da definirsi nonostante “questo bilancio sarebbe già dovuto essere stato approvato da voi entro il 30 aprile scorso” come ha gridato più volte dai banchi di maggioranza la consigliera Vessia.