Il capogruppo di Forza Italia, Antonio Amendolara, si difende dalla vicenda che lo vedrebbe coinvolto in una serie di indagini eseguite dai carabinieri del Noe agli ordini del maggiore Angelo Colacicco, in collaborazione con il comandante della compagnia di Molfetta, capitano Vito Ingrosso e i militari della stazione di Palo guidati dal maresciallo Giuseppe Procopio. Denunciato per abusivismo e posti i sigilli alla masseria Casino Nuzzi, in contrada Specchiano, di sua proprietà e destinata a diventare agriturismo.
Secondo gli inquirenti la struttura risulterebbe sita in un’area riconosciuta come agricola di tipo E3 del Pug (Piano urbanistico generale) sottoposta a vincolo paesaggistico perchè zona interessata da misure di salvaguardia e di utilizzazione per il reticolo idrogeografico di connessione della rete ecologica regionale. Denunciate inoltre una serie di violazioni tra cui l’omesso deposito dei calcoli statistici presso l’ufficio competente provinciale, la gestione illecita di rifiuti speciali, la mancanza di titoli autorizzativi rilasciati da organi competenti per la realizzazione di alcune opere edilizie e l’assenza del titolo autorizzativo paesaggistico della Regione Puglia.
Ma il consigliere di FI non ci sta e grida a una “campagna pre elettorale scorretta”. In attesa della conferma del sequestro da parte della magistratura, Amendolara, difeso dall’avvocato Francesco Paolo Sisto, se non che segretario provinciale del partito, dichiara: “Hanno preso un abbaglio perchè tutto quello che mi contestano non sussiste. Mi contestano il mancato smaltimento dei rifiuti ma non sono stati mai chiesti i formulari, né a me né all’impresa che si occupa della ristrutturazione. Mi contestano un muro perimetrale, un’area parcheggio e l’ingrandimento di 50 cm di un terrazzo, ma si è proceduto solo a fare del movimento terra per pulire l’area. Non ho commesso abusi semplicemente perchè i lavori non sono ancora conclusi. Inoltre – ha concluso il capogruppo di FI – la gestione della masseria non è più mia dal 2013 ma di Anna Iacobellis, titolare di un regolare contratto di locazione e committente dei lavori. Vogliono solo gettarmi del fango addosso”.