A due anni dalla nostra inchiesta, i parchi di Palo di nuovo chiusi e in degrado

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Era aprile 2013 quando noi di PalodelColle.Net aprivamo un’inchiesta sui parchi del paese, chiusi e in uno stato di assoluto abbandono, seguita da polemiche, offese e reazioni al vetriolo. Tuttavia, dopo solo una settimana, l’amministrazione Conte decise di inaugurare tre parchetti e ripulirne altri. Il potere della stampa.

Ad oggi la situazione è tornata a essere la stessa di due anni fa: tutti chiusi e quelli aperti non possono essere definiti parchi. L’esempio più lampante è quello di via Auricarro, fiore all’occhiello dell’amministrazione Conte, spacciato come area verde, ma nella realtà è un piccolo ammasso di cemento circondato da alberelli secchi.

Una fine peggiore è spettata a quello di via Levi, inaugurato col botto, chiuso dopo poco, ora per lo meno è l’oasi felice di tanti gatti randagi.

Stessa sorte per il parchetto su via Vittorio Veneto, forse il più ricco di vegetazione, attrezzato di giostrine per bambini, ma al momento con tanto di lucchetto ai cancelli.

E cosa dire di ciò che dovrebbe essere il polmone verde di Palo, parco Auricarro? I suoi colori sono gli stessi della terra bruciata dal sole, arsa, mai curata, calpestata e sporcata da gente troppo incivile per essere vera. L’idea di un prato inglese, aiuole fiorite e panchine immacolate sembra un’ utopia di Thomas More.

L’unico a sopravvivere, anche se a stento, è parco Lenoci, punto di incontro estivo per famiglie e bambini che, pur di giocare, si accontentano di giostrine pericolanti e campetti devastati.

Ora, fermo restando che i palesi hanno un senso civico e un amore per il bene comune pari a zero, è possibile che le ricchezze di un paese vengano abbandonate e sigillate con grossi lucchetti di acciaio?

Perché, mentre tutto il mondo parla di rispetto del pianeta, ottimizzazione delle risorse, valore della natura ed eccellenza del biologico, a Palo si distrugge tutto quello che di buono c’è, facendo terra bruciata ovunque, nel senso più letterale della frase, visto che quasi ogni giorno si dà fuoco a lembi di terra in paese? Che il problema sia fondamentalmente culturale è lapalissiano, ma nessuno ha mai detto che amministrare Palo sia facile, né mai qualcuno è stato obbligato a farlo. La bravura di un’amministrazione dovrebbe stare non solo nell’inaugurare spazi comuni ma nel saper gestire la cosa pubblica, educare al rispetto e alla civiltà, all’amore per la natura e il viver sano. Ora, la mia domanda, dopo aver controllato di persona tutti i parchetti di Palo, è: cosa diventeranno quei circa 30 mila mq di verde previsti dall’Anas in seguito ai lavori sulla ss 96?

Se la matematica non è un’opinione, vanteremo della più grande discarica a cielo aperto in provincia di Bari.