Fino ad oggi siamo stati abituati a furti di ogni genere: in appartamenti, di macchine, piante, scippi, persino le pattumelle per la differenziata, ma le urne no, non era ancora successo. Fino a qualche giorno fa, quando i parenti di un’anziana palese morta nel 1913, si sono accorti che il piccolo loculo, all’interno della cappella della congregazione della Madonna delle Grazie, era stato aperto e svuotato. Nessun resto della defunta, ormai esumata anni addietro, solo un’urna piena di ossa svanita nel nulla. Un mistero di cui nessuno pare sapere nulla. I nipoti della defunta si sono rivolti al custode del cimitero, il quale ha dichiarato di non essersi accorto di niente. Anche a palazzo San Domenico tutti si dicono ignari e sorpresi dalla macabra scoperta. Vito Signorile, responsabile della confraternita della Madonna delle Grazie ha dichiarato: “Ci occupiamo solo della manutenzione della cappella, ma la tutela dei defunti non è nostro compito”.
L’unica speranza è che in quella zona del cimitero ci siano telecamere di sorveglianza grazie alle quali poter ricostruire quanto accaduto. Intanto i parenti della povera defunta probabilmente sporgeranno denuncia verso ignoti.
“Intra peritura vivimus” (Viviamo tra cose destinate a morire) diceva Seneca. Anche la decenza, aggiungeremmo oggi.