Riapertura Siciliani spa: le rassicurazioni di Di Leone (Spesal)

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Com’è possibile che con 71 contagi Covid-19 al suo interno l’azienda Siciliani spa apra dopo nemmeno i 14 giorni canonici di quarantena? E’ quanto abbiamo chiesto a Giorgio Di Leone, manager area Nord, Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Spesal) della Puglia. “I 71 casi non bisogna guardarli in assoluto ma in relazione a 500 dipendenti. Lo Spesal sta lavorando di concerto con il Dipartimento di Prevenzione per mettere in atto uno dei protocolli di prevenzione più all’avanguardia in Italia. L’azienda Siciliani spa,  con la quale abbiamo una discreta sinergia, ha accettato tutte le indicazioni prescritte. Solo un terzo del personale al momento è rientrato al lavoro e dovrà rispettare stringenti norme di sicurezza: sanificazioni, le distanze sono aumentate da un metro a 1,90 tra un dipendente e l’altro, sarà misurata la temperatura con termoscanner, c’è l’obbligo di indossare i dpi. Non tutti i dipendenti sono tornati al lavoro ma la riammissione al servizio sarà progressiva: al momento solo 150 lavoratori, coloro risultati negativi. Gli altri sono ancora in quarantena – aggiunge Di Leone – e, prima che rientrino, dovrà essere effettuato loro un secondo tampone per accertarsi che si siano negativizzati”. Secondo quanto ha dichiarato il dirigente Spesal, l’azienda Siciliani non avrebbe acquistato i tamponi, forniti dal Dipartimento di Prevenzione,  ma avrebbe sostenuto tutte le spese per l’analisi degli stessi.

Intanto da oggi anche Palo è entrato ufficialmente nella fase 2 per l’allentamento delle misure di contenimento dell’epidemia di Covid-19. Nonostante siano permessi maggiori spostamenti e riapertura di alcune attività noi ricordiamo di tenere alta la guardia, rispettando il distanziamento sociale e indossando sempre mascherina e guanti.