Emozioni, sacrifici e soddisfazioni: una catena che non sempre si conclude positivamente. E invece è stato proprio così per la società sportiva di Palo del Colle, Dynamyk, che ha portato a casa un riconoscimento di livello nazionale: sono campioni italiani master di corsa campestre. Dopo l’argento dell’anno scorso, ecco arrivare il tanto sudato primo posto. Un oro da dedicare a tutti i partecipanti, alla propria terra e alla società. Ecco il racconto di mister Vincenzo Trentadue.
DOMANDA: Che tipo di preparazione atletica ha affrontato il gruppo?
RISPOSTA: Per poter affrontare al meglio questo tipo di manifestazioni bisogna allenarsi sui percorsi cross. Con Gino Saccente abbiamo preparato, presso Masseria Vero, il circuito già da inizi di novembre (poi utilizzato dalla federazione pugliese in due grandi manifestazioni). Abbiamo dato modo a tutti gli atleti di allenarsi quando volevano su questo percorso per due mesi.
DOMANDA: Cosa significa questo titolo per il paese?
RISPOSTA: Questo è un titolo da incorniciare per la voglia e la passione che ci abbiamo messo. Palo del Colle deve essere orgogliosa di questo titolo nazionale. La Dynamyk è nata solo nel 2014 ed in pochi anni ha cavalcato il palcoscenico regionale e poi, domenica, quello nazionale con successo. Ricordo ancora gli anni passati ed i momenti difficili che ci sono capitati: momenti di sconforto che solo con la passione e la voglia di andare avanti siamo riusciti a sconfiggere. Sin dal 2014 abbiamo aperto a tutti le porte della Dynamyk, figuriamoci ora da campioni d’Italia.
DOMANDA: Progetti futuri?
RISPOSTA: Dopo i festeggiamenti di rito si ripartirà subito per conquistare un altro titolo. Quello della maratonina a Numana, in programma per il 26 aprile. Successivamente ci candideremo per portare, a Palo del Colle, il campionato italiano di corsa campestre. Sarà un altro momento storico.
DOMANDA: Raccontaci un aneddoto di questa avventura, un momento particolare che avete vissuto.
RISPOSTA: Su questo titolo ci credevamo da quando abbiamo allestito la squadra da fine settembre; tant’è vero che abbiamo portato a Cassino già lo striscione con la scritta Campioni d’Italia. Ma una cosa che, sia io che Gino Saccente custodiremo per sempre nel cuore sono le lacrime, la gioia, gli abbracci nel momento in cui ci dissero che avevamo vinto. Un sentimento così grande da non poter essere trattenuto da parte di tutti, atleti, dirigenti, tifosi, mogli, fidanzate. Abbiamo un ricordo preciso con ciascuno dei partecipanti che, doverosamente, mi sento di ringraziare e sono: Cosimo Albanese, Antonio Notarangelo, Matteo Notarangelo, Francesco Caliandro, Stefano Todisco, Giuseppe Mele, Antonio Redi, Alberto Di Cecco, Gennaro Bonvino, Antonio Francolino, Nicola Bellomo, Domenico Gisonda, Giacomo Carbonara, Arcangelo Pazienza, Vito Minerva, Sebastiano de Nicolò, Sergio Palumbo, Domenico Caporale (campione italiano individuale), Francesco Servidio, Vincenco Somma Vincenzo, Nicola Lapedota, Luigi Saccente, Andrea Zoppo, Matteo Triggiani, Fulvio Marzocchi (campione italiano individuale), Michele Petraglia, Franco Tursellino, Gaetano Fornarelli e Andrea De Toma.