Sette ore di consiglio comunale; accesissime le prime quattro, utilizzate per commentare la dimissione e la revoca del primo cittadino. Toni forti hanno denunciato il dannoso azzeramento della giunta e l’assenza tra i banchi dell’assise degli assessori che hanno lavorato sui provvedimenti portati a discussione durante il consiglio.
Tommaso Amendolara (Partito democratico): “A nome del partito che rappresento chiedo scusa ai cittadini, agli assessori comunali e alla macchina amministrativa. In questi giorni la maggioranza non ha navigato serenamente”.
Antonio Amendolara (Forza Italia): “Come si può rispondere “Noi ripartiamo” dopo una lettera di dimissioni del genere? Si è parlato di compromessi inaccettabili e di mani legate: questo mi fa pensare che ci siano persone mafiose. Chi sono i mafiosi? A che serve dire che bisogna ripartire se le opere in quei punti sono già state inserite nel piano triennale?“.
Sindaco: “Non ho fatto una denuncia alle persone ma alla politica. Questa maggioranza non deve ragionare con prove di forza muscolari: le logiche dei numeri si riferiscono ai voti avuti. Queste logiche per alcuni episodi sono state specificate nei documenti ufficiali e non c’è bisogno di fare nomi e cognomi perché tutti possono accedere all’albo e leggere le delibere. I precedenti assessori hanno fatto un buon lavoro ma sono stati incapaci di dialogare e di portare avanti la mia idea di politica, ma non parliamo di interessi. A me non importa nulla di questa poltrona scomodissima e fare il sindaco è un percorso che non si può fare in solitudine”.
Pina Vessia (Palo nel cuore): “Come accade spesso, abbiamo capito che avevamo idee diverse. Il sindaco ha messo nero su bianco: forse è sembrato sproporzionato perché ciò non è mai stato fatto nella vecchia politica. Io sono un consigliere eletto dalla cittadinanza e sono uguale a tutti gli altri: non valgo meno per i numeri o per i voti che ho“.
Polemiche anche sulla nuova nomina del presidente dell’organismo indipendente della valutazione delle performance, Alfredo Mignozzi: “come può un ex segretario comunale che non riusciva a mantenere il suo personale, essere nominato responsabile per valutare il personale? È un incapace” tuona il consigliere Antonio Amendolara (Forza Italia). “La mia è stata una decisione scevra da qualsiasi condizionamento“, risponde il primo cittadino Anna Zaccheo “il curriculum di Mignozzi è visionabile ed è stato scelto per la professionalità che rispecchia quello che si richiede“.
I contrasti culminano con la presentazione del secondo punto all’ordine del giorno e con la mancanza degli assessori che hanno lavorato a tali provvedimenti da mesi. Questo punto prevede la modifica del programma triennale delle opere pubbliche 2018/2020, cambiando la fonte di finanziamento per la messa in sicurezza della discarica, da regionale a comunale.
Tommaso Ansani (Tradizione e futuro): “Una crisi politica si risolve con l’annientamento di un organo comunale? Lei (sindaco ndr) sta dando dimostrazione di incompetenza politica, lei si prende tutte le deleghe ma non sta relazionare“.
Tommaso Amendolara (Partito Democratico): “A quasi dieci anni dalla chiusura della discarica adesso si trova una soluzione, una strada possibile che ha visto impegnati sul tema gli ex assessori. La politica, al netto delle strumentalizzazioni, ha la responsabilità di portare avanti i nostri provvedimenti, al di là di chi rivestirà i ruoli“.
Domenico Conte (NoiConTE): “Questo provvedimento ed il lavoro svolto dall’assessore Vito Antonio Savino fanno bene a Palo del Colle. Purtroppo però adesso nessuno prende le sue difese e degli altri assessori mandati al macero e che adesso siedono tra il pubblico: lo faccio io, perché so che hanno lavorato duramente ventiquattro ore al giorno”.
Approvato all’unanimità la variazione di bilancio per i capitoli in entrata di due trance da 17.513,00 € per i finanziamenti regionali per il Palio del Viccio. Approvato con astensione della minoranza, il debito di bilancio di 4.401,00€. Sono emersi forti dubbi sulla somma urgenza per la messa in sicurezza di un muro condominiale, a seguito dell’inondazione di un canale comunale sottostante (dopo il nubifragio del 15 giugno): un impegno di 60mila euro che bypasserà tutte le procedure standard, data la connotazione di intervento urgente. Il consigliere Anna Cutrone del movimento civico Fuoridalcomune presenterà alla Corte dei Conti il suo lavoro di indagine, affermando che: “il comune si è sostituito alla proprietà privata. Inoltre, come mai non c’è stato un intervento così immediato anche in altre situazioni di danni per il nubifragio, come in via Tricarico, via Falcone o altre?“. Gli ultimi tre punti all’ordine del giorno (ovvero l’assestamento generale di bilancio, l’approvazione dell’atteso piano della mobilità ciclistica/ciclopedonale e l’approvazione dello statuto e dell’atto costitutivo del distretto urbano del commercio), sono stati approvati con l’assenza dell’opposizione.