Annamaria Pazienza da pochi giorni ha pubblicato il suo secondo libro, targato Eretica edizioni: si chiama “Mi ridai un po’ di blu?”. Un libro dedicato all’amore folle che solo pochi riescono a provare; un amore incomprensibile agli occhi esterni e a tratti assurdo solo a raccontarlo. Lei, scrittrice palese, ha esordito con il suo primo libro “Gli occhi che non avrò”.
Noi di PalodelColle.NET l’abbiamo intervistata.
DOMANDA – Descrivi il tuo libro con tre aggettivi.
RISPOSTA – Sincero, perché nulla è ampollosamente costruito. Assurdo, per la forza sovrannaturale dell’amore descritto al suo interno e blu… penso non abbia bisogno di spiegazioni.
DOMANDA – Cosa racconti in questo nuovo libro?
RISPOSTA – Racconto la storia di un ragazzo universitario con una forte testa sulle spalle che deve combattere con la sua più grande ossessione: Andrea. L’amore di Marco raggiunge picchi altissimi, quasi incomprensibili viste le vicende che lo attraversano fino a quando le carte in tavola si rimescolano e tutto prende una nuova forma.
DOMANDA – Hai mai pensato che Palo del Colle non offra gli stimoli giusti per una giovane scrittrice?
RISPOSTA – Ho già parlato in passato quando ho presentato “Gli occhi che non avrò” che Palo del Colle, le sue strada e la gente possono essere un perfetto teatro per i personaggi che noi cerchiamo di far vivere tra le pagine che scriviamo. Anche in “Mi ridai un po’ di blu?” ci sono elementi che rendono vivo il nostro paese, ed è bene esportarli. In realtà ora la situazione sembra sbloccarsi per i giovani scrittori, ma sta a noi esplodere di vitalità.
DOMANDA – Hai qualche consiglio per i giovani scrittori palesi?
RISPOSTA – L’unico consiglio che mi sento di dare in realtà è una citazione a cui sono molto legata: “Un giorno un tizio gli scrisse e gli chiese: “Cosa diavolo devo fare per diventare uno scrittore?”. E lui gli rispose: “Non chiedere a me cosa devi fare per diventare uno scrittore. Se la mattina ti svegli e il tuo unico pensiero è quello di scrivere, allora sei uno scrittore!“.
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