Intervista al frontman dei Tiromancino: “La periferia deve lottare per sopravvivere e ha una spina dorsale più forte rispetto al resto della città”

1347

Da oggi si aprono i cancelli del festival delle periferie: countdown a meno un giorno per il concerto dei Tiromancino.

Noi di PalodelColle.net abbiamo intervistato il leader del gruppo, Federico Zampaglione.

Domanda – Durante il Festival delle Periferie si parlerà di eredità culturale, nello specifico con il dibattito “Cosa resta del padre?”. Sente sua questa tematica?

Risposta – “Credo molto nella figura paterna in generale e nell’ispirazione dei maestri che ho avuto nel corso della mia vita. Ho avuto la fortuna di avere una collaborazione stimolante con i miei genitori e cerco di essere il migliore genitore possibile con mia figlia, spronandola a fare sempre il meglio. La figura “di padre” può dare molto ma può succedere che a volte tolga qualcosa: ci possono essere esempi e genitori irresponsabili che possono fare danni”. 

Domanda – Lei ha scritto insieme a Giacono Genisi il romanzo “Dove tutto è a metà” trasmettendo il messaggio che la musica riesce a superare qualsiasi cosa (o quasi). In un piccolo paese del Sud come Palo del Colle lei crede che sia un’utopia il pensare di vivere grazie alla musica?

Risposta – “Non ci sono utopie in questo senso, certo il fatto di vivere in una piccola realtà ti può portare lontano dalla tua terra. Ma tutto questo è relativo: tutto dipende da che voglia si ha di fare qualcosa, quanto tempo viene dedicato e soprattutto se si ha talento. Credo che se un musicista ha tanto talento e tanta forza di esprimerlo, alla fine può riuscire a realizzarsi. Oggi abbiamo la fortuna di avere internet ed un tipo di comunicazione molto avanzata. Le grosse limitazioni erano legate al passato”.

Domanda – È stato mai ispirato dalla strada, dai giovani, dalla periferie?
Risposta – “Nella periferie c’è la vita un po’ più vera, la gente tende a sviluppare legami un più profondi. È come se tutti in periferia si conoscessero. Solitamente nelle zone centrali ognuno pensa ai fatti suoi. La periferia è invece il cuore pulsante, mosso spesso dalla rabbia di emarginazione e di ghettizzazione. La periferia deve lottare per sopravvivere e molto spesso ha una spina dorsale più forte rispetto al resto della città“.

Appuntamento con i Tiromancino domani 2 settembre dalle ore 21.30.