Polemiche, apertura scuole, retribuzione dei volontari, obblighi della Cogeir, ringraziamenti alle forze attive ed altro: la sindaca Zaccheo rompe il silenzio dopo l’emergenza neve indicendo una conferenza stampa e partendo proprio da quella “mancanza del senso di comunità”.
“Quello che mi è dispiaciuto, senza mezzi termini è che in situazioni come queste si faccia polemica, in situazioni in cui ci sono delle persone che a pagamento o gratuitamente o volontariamente si sono messi a disposizione: ho sentito fortemente la mancanza del senso di comunità. A svantaggio ha contribuito il prolungare della nevicata e dell’abbassamento della temperatura. Spero che la gente questo lo capisca e che non ci marci”.
Ha spiegato poi tutte le procedure e cautele adottate nei giorni scorsi per fronteggiare una delle più importante nevicate degli ultimi anni: “Dobbiamo dare delle risposte che facciano chiarezza. Ci siamo mossi in questa maniera: abbiamo fatto un controllo di coordinamento per capire quali erano le risorse a disposizione, forze pubbliche sul posto, per far fronte ad un eventuale emergenza. Abbiamo convocato vigili urbani, guardie campestri, l’azienda Cogeir, le Guardie campestri, i Sas. Il 5 notte ha cominciato a nevicare, il 6 mattina ci siamo ritrovati con 80 cm di neve a cui chiaramente nessuno di noi era pronto: ci siamo preoccupati subito della sicurezza pubblica costituendo il Coc (Centro operativo comunale, ndr) e reso operativo h24 dal 6 gennaio, in continuo contatto con l’unità di crisi della Protezione Civile presso la Prefettura. Quindi abbiamo cominciato la ricerca di mezzi locali che potessero mettersi a disposizione; è chiaro, non siamo una comunità montana, non siamo tenuti a tenere in loco spalaneve o come qualcuno ha detto ‘il gatto delle nevi’ ovvero un macchinario che sta solo in alta quota. Abbiamo iniziato le attività di sgombero e di spargimento del sale inizialmente insufficiente. Siamo alla terza fornitura, circa 90 tonnellate. Abbiamo tutto documentato con relative determine”.
Dura la critica del primo cittadino alla ditta Cogeir che, da piano industriale, pare avrebbe dovuto contribuire alla rimozione della neve : “La raccolta differenziata che già ha avuto problemi a partire, ha avuto un ulteriore intoppo in questa fase e ci ha dato una mano veramente molto scarsa perché gli operatori non si sono messi a spalare. L’azienda ha subappaltato, un mezzo alla ditta Conte Domenico, a pagamento, non volontariamente, facendolo manovrare da un dipendente della Cogeir. Questo è il contributo che la Cogeir ci ha dato. E quindi abbiamo dovuto rispondere alla delusione dei cittadini dinnanzi all’accumulo di rifiuti. Il loro intervento è nel piano industriale. Una mano a loro l’abbiamo chiesta. L’ intervento che la Cogeir ci ha garantito, è stato fatto solo il giorno 6 spalando i piazzali delle chiese, le scalinate, e hanno distribuito un po’ di sale. Dopodiché c’è stata una così grande sovrabbondanza di neve che lo sforzo è stato vanificato”.
Un aiuto fondamentale invece quello proveniente dagli agricoltori locali che hanno messo a disposizione la loro forza lavoro e i loro mezzi adattando efficientemente le macchine spargi-concime a spargisale. Sulla polemica di retribuzione dei volontari ha dunque precisato la Zaccheo: “Non abbiamo macchine spargisale e dobbiamo ringraziare gli agricoltori che si sono messi a disposizione. Sono persone che noi retribuiremo a seconda delle tariffe regionali previste per questo (circa 60€ all’ora per le pale). In più abbiamo fatto una ricerca attraverso le cooperative e gli oleifici del territorio di persone che potessero mettersi a disposizione con trattori muniti di carrelli per raccogliere la neve spalata e depositarla. Stiamo rendicontando tutto e chiederemo una mano per le ingenti spese alla Protezione Civile. In una situazione di emergenza l’amministrazione è libera dal fare contratti, interpelli, altrimenti quanto tempo dovevo metterci per convocare, per fare un interpello pubblico per esempio? In situazioni di emergenza l’ente è tenuto ad interpellare; per cui abbiamo interpellato chiunque, non tutti si sono messi a disposizione, anche a pagamento. Per cui polemizzare in questi casi è deplorevole. E la dice lunga ancora una volta della mancanza di senso civico ma soprattutto della mancanza del sentire del bene comune”.
Un chiarimento anche sul trattamento delle zone più periferiche del paese, quelle definite sui social “abbandonate a loro stesse”. “La strada Auricarro, il quartiere cosiddetto isolato e disperso io l’ho percorsa più volte fino a domenica in macchina per rendermi conto. Un primo passaggio è stato quello di rendere transitabile il ponte e almeno la strada intorno alla strada e ai residence. La strada di Auricarro è stata la più battuta. Forse quella dove abbiamo messo quasi tutte le riserve di sale che avevamo a deposito inizialmente. Avendo avuto più puntate di neve abbiamo dovuto ripercorrere le stesse zone più volte. Dopodichè abbiamo liberato, secondo le indicazione della Protezione Civile, le strade percorse dagli autobus di linea della Fal. Ci siamo preoccupati inizialmente di zone di transito, uscita e accesso dal paese, e delle vie di collegamento con le frazioni più isolate come le contrade abitate, non solo nelle masserie, e lì è stato veramente faticoso”.
Particolare attenzione alle scuole: “Il motivo per cui ho prolungato l’ordinanza di chiusura delle scuole è perché devono essere rese agibili: dall’accesso della strada alla scuola al riscaldamento perchè non basta una giornata per renderle calde e confortevoli e per verificare che non ci siano danni alle caldaie. Inoltre proseguiremo con la pulizia degli atri e degli accessi”.
Ed ancora, il primo cittadino si difende dalle accuse sull’utilizzo personale di un’autovettura dei Vigili Urbani da parte dell’amministrazione: “Abbiamo coordinato l’attività facendo una mappa della strade, un elenco di zone in cui ci si muoveva a gruppi: il mezzo unico e retribuito, i volontari amministratori che, in situazioni di emergenza, hanno utilizzato il mezzo dei Vigili urbani quando questi erano impegnati con il carrello della Protezione civile a dirigere le operazioni di carico e scarico del sale presso i vari depositi . Solo in quelle occasioni qualcuno degli amministratori ha preso il mezzo della polizia municipale, non certo per farne un uso proprio”.
E ancora sulla polemica distribuzione del sale: “Abbiamo messo a disposizione per la pubblica utilità ovvero per l’ufficio postale, Asl, attività commerciali, farmacie. Non posso metterlo a disposizione del singolo e anche questo è stato fatto”.
Presente il consigliere di maggioranza Tommaso Amendolara che ha dichiarato: “Queste sono cose mai viste a Palo. La distribuzione e lo spargimento di sale a memoria d’uomo, non è mai stata fatta. La rimozione della neve e l’accumulo fuori dalle strade non sono mai stati fatti. Sono interventi straordinari che sono stati realizzati per la prima volta in questo caso, non avevano nessun precedente storico”.
La tempesta di polemiche sui social ha riguardato anche gli attestati di impraticabilità delle strade rilasciate dall’amministrazione. La Zaccheo si difende: “È stata decantata come novità, io non ho distribuito permessi o giustifiche di assenza,abbiamo distribuito delle attestazioni di impraticabilità delle strade. Che chiaramente la gente ha utilizzato per l’assenza giustificata, poi dipende dal contratto di lavoro se una ha ferie o altro. Abbiamo fatto aprire le farmacie, abbiamo portato qualche bene di prima necessità alle famiglie isolate nelle contrade. Non abbiamo distribuito latte perchè ce lo ha dato la Regione ma lo abbiamo acquistato e portato fisicamente per far fronte a chi era rimasto isolato”.
Un lavoro di squadra della macchina amministrativa, e non solo, alla quale la sindaca ha rivolto i suoi ringraziamenti: “Il coordinamento all’interno del Comune ha visto interagire la macchina amministrativa , come i Vigili urbani, l’ing. Scicutella, il dott. Sardaro e la parte amministrativa con tanti giovani impegnati, dei diversi movimenti politici che formano questa amministrazione, così come i consiglieri e assessori. Brillante è stato il ruolo della Croce rossa, idem per il Sas; c’è stato l’intervento esclusivamente volontario degli scout, alcuni ragazzi dell’associazione culturale Giovanipugliesi, e un piccolo gruppo autonomo di ragazzi coordinato da una mamma della parrocchia di san Sebastiano che si sono occupati della pulizia delle strade del centro storico non accessibili ai mezzi. Amministrazione, consiglieri e assessori tutti hanno lavorato in maniera incessante. Il Coc continuerà ad essere aperto perchè siamo ancora in stato di emergenza e pericolo” ed ancora “non abbiamo fatto tutto perchè materialmente non era possibile, ma da subito ci siamo impegnati a rendere vivibile il nostro paese nonostante l’enormità dell’evento, forse nessuno di noi se lo aspettava in questa misura. Ringrazio i cittadini che hanno apprezzato il nostro sforzo con i nostri pregi e con i nostri difetti. Nessuno ha chiesto il grazie, era il nostro dovere. Però le chiacchiere sono state davvero tante”.
Ma noi di PalodelColle.net una domanda abbiamo voluto rivolgerla alla sindaca Zaccheo:
DOMANDA – Tra le tante polemiche fatte, c’è quella all’assessore regionale Nunziante per quanto riguarda un piano di prevenzione a detta di moti fallace. Che cosa ne pensa?
RISPOSTA – “Io non sono Nunziante. Nunziante ha coordinato la Protezione civile a livello regionale. Vi posso dire però che le risposte sono arrivate quando abbiamo interpellato la Protezione civile regionale, e questo non è stato fatto perchè siamo di Palo del Colle ma per adempiere al nostro dovere inviando il verbale di costituzione del Coc, la rendicontazione e le relazioni quasi quotidiane. Quando abbiamo interpellato l’ing. Di Lauro della Protezione civile abbiamo avuto le risposte che volevamo in termini di aiuto delle persone isolate in contrade di Palo e in strade provinciali dove doveva comunque intervenire la Protezione civile. Abbiamo chiamato loro e la Citta metropolitana e le strade sono state liberate; anche per le rampe d’accesso della 96 sono intervenuti. Non voglio difendere nessuno perchè non sono Nunziante, ma credo che l’emergenza sia stata coordinata bene. Bisogna capire che cosa si intende per prevenzione: se uno si immagina in una situazione di una regione costiera, come la nostra (con sicuramente zone interne murgia ecc.) il gatto delle nevi o lo spalaneve, ma di cosa stiamo parlando? Al limite un comune può avere uno spargisale, ma se sono un paese agricolo, la funzione di spargisale può farlo la macchina spargiconcime che funziona benissimo”.