Bari capofila pronta a replicare l’iniziativa degli anni passati, a seguire dicono di no ai botti Foggia, Molfetta e Gravina. E Palo del Colle?
Botti sì, botti no: ogni anno nel periodo natalizio si apre il dibattito tra tradizione e sicurezza pubblica. Botti inesplosi, ustioni e perdita di arti, commercio illegale di esplosivi di grande dimensioni, neonati, bambini, persone con disabilità ed anziani spaventati, sono solo alcuni risvolti negativi dei botti di fine anno, per non parlare dello spavento procurato agli animali domestici come cani e gatti: possono perdere l’udito, morire di spavento o tentare disperatamente la fuga. Secondo quanto dichiarato a www.palodelcolle.net, il sindaco Zaccheo ha preparato un’ordinanza (n. 2145) anti botti pubblicata sull’albo pretorio martedì 27 dicembre,
Se da un lato c’è chi si batte per eliminare questa pericolosa tradizione, dall’altro c’è l’interesse dei commercianti che, possedendo licenze ed autorizzazioni regolari, reclamano il diritto di poter vendere la loro merce durante le festività natalizie, il periodo più redditizio di tutto l’anno: è successo infatti che in alcuni paesi d’Italia, l’ordinanza emessa dal sindaco sia stata ritirata della Prefettura (come avvenuto nel comune di Pistoiahttp://www.anisp.it/norme-e-comunicati/category/18-guerra-ai-botti-di-capodanno?download=34:prefettura-di-pistoia-annulla-ordinanze-sindaci-contro-i-botti-di-capodanno). Tutto regolare per la legge dal momento che la Prefettura ha il potere di revocare le ordinanze emanate dal sindaco. Ricordiamo però che l’ordinanza può essere emessa per affrontare situazioni eccezionali ed impreviste, costituenti concreta minaccia per la pubblica incolumità, per le quali sia impossibile utilizzare i normali mezzi apprestati dall’ordinamento giuridico e unicamente in presenza di un preventivo accertamento della situazione che deve fondarsi su prove concrete e non su mere presunzioni.È proprio questo il punto impugnato dai commercianti: ci sono reali prove che i botti causino così tanti danni? Le esperienze personali non hanno valenza scientifica. I botti legali rispettano tutte le norme di sicurezza quindi perchè non venderli?
Il problema è soprattutto causato dal commercio e dei prodotti illegali. Infatti emanando queste ordinanze dal un lato si danneggiano i commercianti autorizzati, ma dall’altro si riduce, per quanto possibile, il rischio di incidenti provocati da materaili non sicuri e in mano a persone non autorizzate. Con le forze a disposizione e con il tempo rimasto, non sarà mai possibile epurare il commercio illegale di esplosivi, il ritiro di materiale acquistato o detenuto illegalmente e la sostituzione con prodotti a marchio CE. Un modo per far valere le ragioni dell’ordinanza anti botti, potrebbe essere l’evidenza che far esplodere in un periodo così concentrato tanto materiale (legale e non), non è sicuro per l’ambiente e per la salute delle persone (l’ordinanza deve legalmente preservare la salute e l’igiene pubblica). Secondo quanto affermato dal Codacons (coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori): “i fuochi d’artificio provocano un vertiginoso aumento delle polveri sottili, sostanze non salutari come le polveri di stronzio, bario, rame, alluminio, titanio e ferro”. Se l’ordinanza non verrà rispettata o revocata, si spera nel buon senso e la responsabilità dei cittadini.