L’editoriale di Denny Pellegrino: palesi vs raccolta differenziata

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La rivoluzione culturale della raccolta differenziata ha trovato le porte chiuse di tanti palesi e sui social impazzano foto di rifiuti abbandonati per strada. 

Forse qualcuno se lo aspettava, altri però speravano che per una volta, una, il palese, preso da un improvviso moto di orgoglio e rispetto per  il proprio territorio, dimostrasse grande maturità e collaborazione. 

Esperimento fallito. La realtà è che mentre tanti cittadini hanno compreso che differenziare i rifiuti è un dovere e avere il servizio di porta a porta è una comodità, altri preferiscono disseminare buste lungo le strade del paese, in campagna o dove una volta giaceva il vecchio e puzzolente bidone. Sì, i rifiuti diventano altarini in memoria di oggetti rimossi, di un passato ormai obsoleto, di una civiltà che di civile aveva ben poco. Eppure fare la raccolta differenziata non è affatto difficile, non prevede una laurea ed un master in economia gestionale; nel resto del mondo civile i bambini e gli anziani la vivono come normalità mentre per gli adulti è automatico come respirare, guidare o mangiare. 

Allora come affrontare questo problema, più grande e puzzolente di tutte le discariche esistenti? Forse ci sarebbe voluta maggiore informazione? del resto i costi previsti per la campagna informativa sono incredibilmente onerosi. Sicuramente ci vorrebbe più assistenza da parte dell’azienda appaltatrice: ad oggi il numero verde dedicato a Palo è inattivo. I cittadini avrebbero apprezzato vedere la giovanissima assessora al ramo scendere in piazza e coinvolgere tutti, spiegare, dimostrare, tenace e per prima fiduciosa in un cambiamento difficile.

Tuttavia il problema più grave rimane sempre lo stesso: come far capire agli ‘spacciatori dei rifiuti indifferenziati’ che sono noiosi e fuori moda? Forse bisognerebbe far saper loro che se non differenziano o lo fanno male le loro fatture Tari (le famose bollette sull’immondizia) lieviteranno e non avranno più il diritto di impestare i social con i soliti piagnistei; che invece di perder tempo a prendere la macchina per andare a depositare sacchetti di rifiuti in giro rischiando di essere fotografati (perchè qualcuno alla fine li fotograferà e denuncerà), potrebbero semplicemente aprire il libretto sulla differenziata, leggerlo e seguire le istruzioni. Far sapere loro che su questa Terra vivono anche i loro figli e respirano l’aria, mangiano il cibo, bevono l’acqua che loro stessi genitori inquinano quotidianamente; quei figli che si ammalano sempre più spesso a causa di una malattia chiamata IGNORANZA!