Pagare per un voto? E’ quello che da giorni si dice stia succedendo a Palo. Il clou lo si è raggiunto ieri mattina, giorno in cui i palesi sono stati chiamati alle urne per scegliere il prossimo sindaco e consiglieri. Immediata la denuncia della stampa (Il Quotidiano Italiano di Bari e PaloLive ) sulla compravendita di voti a suon di euro e buoni benzina. Voci di corridoio? Calunnie?
Intanto per il Paese è aumentata la presenza delle forze dell’ordine, soprattutto nei pressi dei seggi incriminati.
La conferma tuttavia arriva proprio da una scheda elettorale su cui non erano espresse preferenze ma una frase: “Grazie per i vostri 50 euro ma la mia dignità vale molto di più”. Secondo quanto riportato dai colleghi di Palolive il presidente del seggio non avrebbe fatto fotografare la scheda come previsto per legge.
Dunque se è vero che vox populi, vox dei, queste amministrative appaiono contaminate dall’interno, sporche prima di iniziare, specchio di un mal costume indecoroso.
Nonostante i candidati sindaco avessero firmato pubblicamente un manifesto contro il voto di scambio è evidente che qualcuno di loro non sia riuscito a controllare la situazione.
E pensare che il primo punto di tutti i programmi elettorali era proprio quello sulla sicurezza e legalità!