In un articolo sull’Espresso dell’8 marzo 2005, Umberto Veronesi, presidente della Lega Europea Anticancro, scriveva: “Un’alimentazione non sana può essere cancerogena. Il cibo può diventare un veicolo di sostanze nocive, tossiche per l’apparato cardiocircolatorio e per il sistema digerente e, talvolta, può essere in grado di provocare tumori. Io sono un vegetariano convinto per ragioni etiche (non mi va di soddisfare la gola a spese del dolore e della morte di altri animali), ma, nel fare queste affermazioni mi baso su ragioni scientifiche più che accertate. Non è vero che la carne sia necessaria al nostro sostentamento. Non solo i vegetali ci mettono a disposizione tutto quanto occorre alla vita, ma in essi si trovano anche le proteine, contrariamente a quello che la gente crede. Del resto, in termini evoluzionistici, l’uomo discende dalla scimmia, è un primate. Proprio la recentissima mappatura del genoma ci ha permesso la prova scientifica dell’intuizione di Darwin. Il 99% del nostro Dna è esattamente identico a quello dello scimpazè, e noi siamo uguali a lui per le nostre funzioni di ogni tipo. Abbiamo in più il gene del linguaggio, e questo ci differenzia. Senza linguaggio non c’è civiltà, come senza scrittura non ci sarebbe storia del genere umano. Per il resto il nostro metabolismo è quello dei primati che non sono carnivori e si nutrono di bacche, cereali, legumi, frutti. Il nostro organismo, come quello delle scimmie è programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi. Una dieta priva di carne non ci indebolirebbe in alcun modo: pensiamo alla potenza fisica del gorilla. E pensiamo al neonato, che nei primi mesi quadruplica il suo peso nutrendosi solo di latte materno. Non solo una dieta di frutta e verdura ci farebbe bene, ma servirebbe proprio a tenere lontane le malattie. Solo tre anni fa, il rapporto dell’Organizzzazione mondiale della Sanità sulla salute nel mondo attribuiva a un insufficiente consumo di frutta e legumi quasi tre milioni di decessi”.
Per anni lo stesso Veronesi, ex ministro della Sanità, ha dovuto tapparsi la bocca sull’argomento, una grave forma di omertà dettata dalla paura di offendere e danneggiare categorie che contano, tipo allevatori e commercianti, cuochi, ristoratori e macellai.
Oggi però, a fronte di crudeltà inaudite, aumento di malattie mortali, inquinamento ambientale, ingiustizie sociali, la comunità scientifica che conta dice BASTA ALLA CARNE, perché continuare a mangiarla, secondo l’igienista Valdo Vaccaro significa.
- 1 Far parte di una procedura criminale: ognuno deve rendersi conto che non sta mangiando un cibo qualsiasi, ma sta commettendo un’azione criminosa che ha previsto l’uccisione di un essere senziente e innocente. Sta mangiando un cadavere.
- 2 La carne è impregnata di sostanze biologiche di scarto, derivanti dalla disgregazione batterica. In ogni porzione c’è addirittura una consistente percentuale di urina.
- 3 La carne è carica di ormoni femminili e può rendere i maschi impotenti, danneggiando persino la crescita e lo sviluppo della futura prole.
- 4 La carne è satura di grasso e colesterolo che intasano le arterie e sovraccaricano il fegato, ostruiscono la cistifellea, irritano il colon e moltiplicano il rischio di attacco cardiaco e infarto. Da notare che la carne cosiddetta magra prende il 59% delle sue calorie dai grassi.
- 5 La carne ha un contenuto eccessivo di proteine che danneggia i reni, demiralizza le ossa, acidifica il sangue, accelera l’orologio biologico e per tanto invecchia, stimolando processi cancerogeni in tutto il corpo.
- 6 La carne sviluppa odori spiacevoli all’interno e all’esterno del corpo.
- 7 Una bistecca alla griglia contiene la cancerogenica benzopirene, in quantità equivalente al fumo diretto di 600 sigarette.
- 8 La carne non rende affatto forte: il ruminante toro mangia solo erba, ma il suo scheletro non è meno robusto di quello delle belve carnivore. Per non dire dell’elefante, del rinoceronte, dell’ippopotamo, del gorilla, della giraffa tutti rigorosamente vegetariani-fruttariani.
- 9 La carne è un non cibo, cioè un cibo non commisurato all’uomo, il cui intestino è lungo e sviluppato, adatto alla digestione-assimilazione dei cibi vegetali, mentre l’intestino degli animali carnivori è supercorto e tozzo e carico di acido, al fine di permettere una rapida espulsione della carne ingerita. Tutte le proteine necessarie alla vita, nessuna esclusa, si trovano comunque nei vegetali. Pertanto chi si nutre di carne lo fa solo per criminale sfizio, non certo per esigenza fisica.
L’elenco per cui nel 2016 non si dovrebbe più mangiare carne, ancor meno dovrebbero farlo i bambini, sarebbe lunghissimo. Per adesso ci fermiamo qui per poi sviscerare l’argomento da diversi punti di vista, non solo salutistici, ma soprattutto etici ed ambientali, capendo, ad esempio, quanto faccia male avere un’azienda zootecnica proprio a due passi dalle proprie abitazioni.