Continua l’inchiesta di PalodelColle.Net sui rifiuti. Qualche giorno fa, dopo averne fotografato decine di cumuli, spesso tossici, abbandonati abusivamente lungo le vie di campagna e nello spiazzo antistante l’ex discarica comunale, avevamo raccolto lo sfogo del comandante della Polizia Locale, Floriello: “Sono stanco di questa situazione. Noi gli interventi li facciamo ogni anno così come da capitolato. Questa è la prima volta che stiamo temporeggiando in attesa dei fondi: 20 mila li abbiamo già ma 30 mila sono della Regione”.
Per capirne di più sul problema abbiamo intervistato l’assessore al ramo, Onofrio Daniello.
DOMANDA: – Basta fare qualche giro nelle campagne palesi per imbattersi in discariche a cielo aperto. Come intendete agire?
RISPOSTA: – Qui si tratta di osservare le elementari norme del saper vivere. Chi non lo fa deve essere sanzionato dopo essere stato colto sul fatto e io ho un ricco dossier fotografico, ma non si può fare sempre lo sceriffo.
D. – E se si utilizzasse la politica della premialità?
R. – Certo. Sarebbe il corrispettivo del bonus malus: se partecipi ti premio altrimenti ti penalizzo. Ma per la premialità non si può non considerare il portata a porta. Da luglio partirà questa pianificazione di comunicazione e informazione. Alla gente bisognerà dare gli strumenti per differenziare. Nell’ambito di questa politica della differenziazione del rifiuto si andrà ad applicare un ciclo virtuoso per raggiungere obiettivi estremamente importanti di una società civile. Non è consentita, né si può avvallare la situazione attuale.
D. – Il nuovo appalto ARO prevede un raggiungimento del 60% di differenziata solo nel primo anno. Saremo in grado noi di Palo del Colle?
R. – Il punto riguarda l’ecotassa regionale. Noi siamo sempre riusciti, facendo sforzi mortali, a raggiungere i parametri prefissati dalla Regione. A Palo la politica dei rifiuti è stata sempre il tallone d’Achille con tutte le amministrazioni che si sono succedute.
D. – Riconosce che quella della Lombardi Ecologia è stata una gestione drammaticamente fallimentare?
R. – Di più. Non esiste un aggettivo per definire il servizio della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi e urbani offerto dalla Lombardi. Sull’argomento c’è stato disinteresse principalmente da parte delle amministrazioni precedenti, basti pensare che Lombardi Ecologia arriva a Palo il 2000, fatta la gara all’epoca, aggiudicata per un miliardo e trecento milioni di lire pari ad euro 637 mila. A dicembre 2012, arriviamo a 2 mln e 2cento mila euro. Nell’intermezzo c’è stata una procedura di rinnovo di gara per 3 anni e 8 mesi che poi si è andata a protrarre fino ad oggi. Tutti i contratti di servizio prevedono l’adeguamento annuale in base all’indice Istat. Alla Lombardi è stato riconosciuto da sempre un canone maggiorato in maniera ingiustificata, ossia, è stato riconosciuto un adeguamento come Servizi sanitari nettezza urbana, codice 020402.
D: – E’ stato riconosciuto da chi?
R. – Dal consiglio comunale. Il 2014, infatti, arriva una richiesta di adeguamento Istat da parte dell’azienda pari al 14%. Approfondii la questione ed effettivamente riscontrai che era stata predisposta la delibera con il relativo contratto con il quale si riconosceva questo codice. Da sempre la Lombardi ha ottenuto adeguamenti contrattuali sproporzionati. Il codice degli appalti è una norma imperativa ed essendo tale non è derogabile dalle parti. Io però ho sempre ritenuto che l’adeguamento Istat deve essere dell’indice Foi (per famiglie di operai e impiegati) e non di altri indici. Per fortuna c’è stato il consolidamento di una giurisprudenza che ha determinato da parte di questa amministrazione il recupero degli ultimi tre anni di somme indebitamente riconosciute per un totale di oltre 600 mila euro e non abbiamo riconosciuto per il 2014 il 14%, e, l’anno successivo, il 18% dell’indice. Quindi in totale il 32% su 2mln e 200mila euro, più i circa 700mila recuperati è una botta di un milione e 400mila euro che il sottoscritto ha fatto recuperare alla comunità di Palo. Non voglio una medaglia ma è bene chiarire certe cose.
D. – Dunque, mi faccia capire, la voce sui rifiuti è quella più onerosa del bilancio con circa 4 mln, però stando a quanto ha appena dichiarato, i cittadini hanno risparmiato circa 1mln e 400mila?
R. – Sì. Negli ultimi tre anni abbiamo recuperato 700mila euro e non abbiamo riconosciuto per il 2014-2015 altri 700mila, risparmiando complessivamente 1mln e 400mila. Settecento mila li abbiamo già in tasca gli altri non li abbiamo mai spesi.
D. – Torniamo ai rifiuti abbandonati abusivamente per le campagne: dovranno rimanere lì fino a che la Regione non stanzi i 30 mila euro?
R. – E’ in itinere la procedura di gara. Purtroppo c’è da dire che in base alle normative ultime in materia di appalto, dal 15 aprile abbiamo un nuovo codice secondo il quale per le gare da 50mila euro bisogna rivolgersi alla Centrale unica di committenza (Cuc).
D. – E quindi? I rifiuti dovranno rimanere lì fino a che non arrivano i fondi? Non c’è un sito dove poterli conferire?
R. – No. Se avessimo questa possibilità lo avremmo già fatto. Il problema è la chiusura provvisoria della Tersan Puglia che ci ha creato questi disagi. Sì, i rifiuti devono rimanere lì perché non c’è possibilità di conferimento. Noi non dormiamo, ma facciamo interventi continuamente con o senza i contributi regionali per la pulizia delle periferie. Ultimamente però riscontriamo un incremento di conferimenti illegittimi dovuti al grado di inciviltà. Andrebbero pensate delle azioni per contrastare questo malcostume come le telecamere spia; chi sarà beccato non solo pagherà ma sarà denunciato per inquinamento ambientale.
D. – Dietro l’ufficio postale c’è un terreno che è per metà pubblico e per metà è di privati. Proprio quest’ultima è incolta e sporca tanto che i residenti hanno avvistato topi e serpi, oltre ad essere un panorama indecoroso. L’amministrazione che fa?
R. – I proprietari di quei terreni sono stati sanzionati con una multa di 516 euro.
D. – In casi del genere il Comune non potrebbe provvedere a ripulire i luoghi addebitando i costi ai proprietari legittimi?
R. – Noi non possiamo operare in difformità della procedura legislativa altrimenti saremmo denunciati per abuso di potere. La legge prevede prima una diffida da parte della pubblica amministrazione alla proprietà con invito ad adempiere; qualora non ci fosse adempimento subentra l’amministrazione che provvede all’effettuazione della prestazione con addebito a carico dei legittimi proprietari. Lo scorso anno, dopo tutta questa procedura, è stata bonificata la zona e sanzionati i proprietari.