I sette comuni dell’ARO BA/2 Modugno (capofila), Bitetto, Bitritto, Binetto, Giovinazzo, Palo del Colle e Sannicandro hanno assegnato il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani fatto porta a porta, all’associazione temporanea di imprese CNS- Cogeir-Del Fiume. Si tratterebbe di una gestione dei rifiuti sostenibile, in quanto, per la prima volta a livello regionale si introduce il principio “chi più inquina più paga” tramite il metodo della tariffazione puntuale: il costo del nuovo servizio unico di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani sarà legato e commisurato alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotto dalle singole utenze, facendo riferimento alla volumetria dei contenitori forniti e al numero di svuotamenti dei mastelli.
Ma i dubbi rimangono: quando partirà il servizio di porta a porta a Palo? Abbiamo le strutture e i siti necessari per il conferimento? Quali saranno i costi qualora non si raggiungessero gli obiettivi previsti? A sollevarli il portavoce del Movimento Insieme per Palo, Raffaele Tamma che a noi di PalodelColle.Net ha dichiarato:
“Le ultime informazioni dall’Aro è che il comune di Modugno darà il via al porta a porta dal primo di maggio. In quella sede pare che il nostro sindaco abbia invece detto che per quanto riguarda Palo la partenza dovrebbe essere il primo luglio. Noi abbiamo interrogato Conte perché ci dica con precisione quando il sistema partirà. Ma quello che più ci angoscia è che, nell’ambito del bando approvato, con tutti i canoni di riferimento, è previsto che gli obiettivi per i quali noi ci siamo assunti l’onere di circa 3 milioni (canone per espletamento dei servizi), più un altro milione l’anno per le attuali spese di conferimento dei rifiuti, sono il raggiungimento del 60% di conferimento sin dal primo anno di raccolta differenziata, il tutto considerando che ci siano i luoghi di conferimento. Assodata la grande problematica a livello regionale della collocazione dei siti, oggi abbiamo solo la Tersan come sito di conferimento già al massimo delle sue potenzialità, noi ci troveremo di fronte ad un’ipotesi molto probabile, ossia che in mancanza di siti di conferimento l’appaltatore giustifichi il non raggiungimento degli obiettivi. Questo per noi fa parte già di una tradizione: nei 10 anni del capitolato d’appalto della Lombardi Ecologia, la stessa ha trovato giustificazione non avendo il sito a disposizione, per cui non ha avuto la possibilità di selezionare l’umido e conferirlo come tale, smaltendolo normalmente in discarica in maniera indifferenziata, causandoci un danno doppio.
Quindi noi chiediamo: quando il nostro Comune intende far partire l’appaltatore che sembrerebbe essere pronto per il servizio da subito. A tal proposito i componenti del consiglio comunale, di maggioranza o di minoranza, non sono al corrente dell’evolversi della situazione. Dobbiamo tener conto che il nuovo sistema richiederà dei tempi di espletamento già previsti dal bando; ad esempio, nei primi tre mesi l’appaltatore si riserva di potersi organizzare sul territorio, questo significa che se si dovesse iniziare il primo luglio in realtà arriveremmo ad ottobre per avere un servizio efficiente.
A tutto ciò si aggiungerebbero i costi che noi continueremmo a sostenere per l’attuale condizione, per il conferimento in discarica e che di differenziato ha molto poco. Questo ci pone di fronte ad un ordine di spesa che, se fosse così pessimistico come noi lo prevediamo, potrebbe portarci nel 2016 addirittura a rasentare i 5 mln di spesa nella totalità. Il che significherebbe, com’è stato denunciato anche in qualche manifesto cittadino, andare ben oltre il 20% di aumento delle tariffe riferite. In considerazione di quelle che sono le quantità del nostro bilancio noi ci troveremmo di fronte ad una voce di spesa che ne copre quasi il 50%; preoccupante, soprattutto se, per motivi evidenti, si giustificasse anche il mancato raggiungimento degli obiettivi.
A tutti questo si deve aggiungere l’impegno che i sette comuni hanno assunto di avere un centro comunale di raccolta (Ccr) che possa consentire di immagazzinare e conferire direttamente dei rifiuti differenziati. Questo centro a Palo esiste ed è la sede, di proprietà del Comune, dove opera la Lombardi Ecologia, per la quale è prevista un adeguamento tramite finanziamento regionale. E’ evidente che quel centro al momento non è strutturato in maniera idoneo per poter raccogliere una situazione del genere e quindi, anche in questo, potremmo trovare degli impedimenti perché l’appaltatore potrebbe denunciarne l’inadeguatezza”.