La dieta vegetariana: moda o necessità?

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E’ di questi ultimi mesi la bufera su quella che tanti definiscono una moda del momento, per altri invece è un vero e proprio stile di vita: l’essere vegetariani-vegani. Intere trasmissioni, libri, pubblicità, satira e radio sul fenomeno che più di tutti spacca gli equilibri, mette in discussione le coscienze, divide gli italiani in due fazioni sempre più in lotta tra loro.

Ma cosa significa essere vegetariani oggi?

L’argomento parte fondamentalmente da una scelta etica per abbracciare diverse branche, mediche, ambientali, economiche, morali.

Ma partiamo dalla salute. Con gli anni sempre più medici specialisti hanno trovato il coraggio di gridare al mondo quello che fino a qualche tempo fa era impensabile pronunciare. “La carne è cancerogena” ne è convinto Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano che, nelle sue ultime interviste ufficiali ha dichiarato: “Tutte le persone che consumano prodotti animali si espongono ad un rischio maggiore di contrarre diversi tipi di patologie. Corrono mediamente il 30% di rischio in più di contrarre vari tipi di tumori, come quello al seno, al colon, alla prostata, al pancreas, alla vescica, ai polmoni. Un’alimentazione a base di carne porta,a lungo termine, ad un maggior rischio di contrarre malattie connesse strettamente al metabolismo, disturbi cardiovascolari conseguenti al livello di colesterolo nel sangue, infarti, diabete e obesità”.

A rincarare la dose l’ Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che ha dichiarato. “pancetta, salsicce, carni lavorate e carni rosse possono provocare il cancro”.

Un gruppo di 22 esperti internazionali ha esaminato decenni di ricerche sul legame tra carne rossa, salumi e cancro e ha riassunto i dati in un documento dello Iarc, l’International Agency for Research on Cancer, ramo dell’Oms che si occupa di cancro pubblicato da The Lancet, forse il più importante giornale medico del pianeta.
Il consumo di carne lavorata – si legge nella relazione – è stato inserito nel gruppo 1 (lo stesso nel quale compaiono sostanze che causano il cancro a pericolosità più alta come il fumo, il benzene, l’arsenico e l’alcol) in base a una evidenza sufficiente per il tumore colo rettale”.

Se tutto ciò non bastasse ci sono le dichiarazioni del dott. Franco Berrino, in un servizio de Le Iene che hanno sconvolto il pubblico e che stanno facendo il giro del web: Mediamente quello che diamo da mangiare ai nostri malati negli ospedali è il peggio del peggio. Io ritengo che non gli faccia bene ma sa, io dico sempre che noi vogliamo bene ai nostri malati, vogliamo che tornino da noi. Mettiamola così: se noi ci ammaliamo aumenta il PIL, c’è crescita, diminuisce lo SPREAD. La sanità è la più grande industria nazionale ricordava il professor Monti. Non c’è un interesse economico nei confronti della prevenzione. Che parola si potrebbe usare per definirla? Una gran commissione di ignoranza, di stupidità e di interessi“.

Dunque questa volontà da parte della comunità scientifica di non informare è semplice strategia? Salvaguardia di interessi economici così grandi da andare oltre la salute delle persone? Il consumatore deve rimanere volutamente ignorante?

A tal riguardo non ha più dubbi Veronesi che scrive l’industria alimentare e le multinazionali farmaceutiche viaggiano di pari passo, l’una ha bisogno dell’altro e queste due entità insieme generano introiti circa venti volte superiori a tutte le industrie petrolifere del globo messe insieme, potete dunque capire che gli interessi economici sono alla base di questa disinformazione. Ogni malato di cancro negli Stati Uniti fa guadagnare circa 250.000 dollari a suddette multinazionali, capirete che questa disinformazione è voluta ed è volta a farvi ammalare per poi curarvi”.

Se nel resto del mondo ogni giorno migliaia di persone decidono di passare all’alimentazione veg, in Italia, fanalino di coda per antonomasia dei paesi civili, si tentenna ancora deridendo coloro che difendono la non violenza in nome della propria libertà di uccidere, inquinare e ammalarsi.

Ma il pianeta grida vendetta e rispetto. Un pianeta al collasso per mano di un uomo sempre più antropocentrico, specista, disinformato, corrotto.

A fare i conti a tavola è uno studio della Federation of American societies for experimental biology (Faseb) che ha analizzato l’impronta ecologica di 39 alternative vegetariane a piatti di carne. Lo studio ha evidenziato che mettere nel piatto una bistecca da poco più di 220 grammi inquina quanto guidare con un’utilitaria per circa 47 km. Invece, sostituendo la vera bistecca con una vegetariana, si produce un inquinamento pari a quello generato guidando lo stesso tipo di vettura per meno di 5 km. I sostituti della carne generano in media 2,4 chili di CO2 per chilogrammo di prodotto. Mentre, gli equivalenti di carne generano 9-129 chili di CO2 se di manzo, 4-11 chili se di maiale e 2-6 chili se di pollo.

“La carne uccide gli animali, uccide noi e uccide la nostra economia – ha dichiarato Philip Wollen in uno dei più bei discorsi della storia dell’umanità , aggiungendo – servono 50 mila litri di preziosa acqua potabile per produrre un chilo di carne. Oggi 1 mld di persone soffre la fame; 20 milioni moriranno di malnutrizione. Tagliando il consumo di carne del 10% si alimenterebbero 100 milioni di persone. Eliminando la carne la fame finirà per sempre. Se ogni persona adottasse la dieta occidentale sarebbero necessari due pianeti per permetterlo. Ne abbiamo uno solo e sta già morendo. I gas serra emessi dagli allevamenti sono il 50% maggiori di quelli emessi dai trasporti, aerei, camion, treni, navi e auto. Viaggiando in tutto il mondo ho potuto vedere come i paesi poveri vendono i cereali ai paesi occidentali mentre i loro bambini muoiono di fame tra le loro braccia. Questi cereali vengono usati come alimento negli allevamenti così che noi possiamo mangiare la BISTECCA. Ogni singolo boccone di carne che mangiamo è uno schiaffo sul viso bagnato di lacrime di un bambino che muore di fame. La Terra può produrre abbastanza cibo per la necessità di tutti, non per l’ingordigia di tutti!”.

E se questi motivi non sono abbastanza validi per smettere di mangiare carne allora vi consiglio di trascorrere un giorno in un macello, a Palo, incredibilmente a due passi dal paese, c’è l’immensa azienda Siciliani, la più importante del Sud Italia. Forse le urla di dolore e disperazione di poveri animali, esseri viventi e innocenti, potrebbero farvi cambiare idea. Le più grandi menti nella storia sono vegetariane e tra queste mi piace ricordare Margherita Hack, scienziata e astrofisica che in una delle sue tante interviste dichiarò: “Portate i vostri bambini ai macelli e poi spiegate loro che cosa hanno nel piatto”.

“Perché la carne, in tutte le sue forme e derivazioni, mettiamocelo bene in testa, sta agli antipodi del cibo. Sta agli antipodi della serenità e della pace interna con la propria coscienza. Sta agli antipodi del sorriso, della logica, della legge divina, della moralità, della salute e della pulizia (contiene non solo milioni di microrganismi vivi e morti, ma persino quantitativi rilevanti di sangue, ormoni, urina e acidi urici. La carne in realtà non fa male, fa malissimo. Al corpo, alla mente e all’anima” (Valdo Vaccaro)