Il linguaggio universale della musica unisce tutti, oltre ogni barriera e pregiudizio. Nasce così a Palo il progetto Beyond the colour, una serie di eventi che l’associazione di volontariato L’Onda Perfetta ha organizzato con la collaborazione dei musicisti Michele Giuliani (pianista e compositore), Rossella Giovannelli (interprete vocale e gestuale) e l’etiope Fasika Hailu (suonatrice di krar).
L’incontro dei tre ad Addis Abeba, ognuno con il proprio bagaglio esperienziale, fatto di tradizione e conoscenze, sarà l’inizio di una proficua collaborazione artistica che nel 2015 culminerà con la presentazione in anteprima al festival italiano Experimenta del loro cd Beyond the colour, per l’appunto, in cui si fondono tradizione e modernità, improvvisazione e sperimentazione.
Di qui l’idea.
L’obiettivo è quello di coinvolgere sul territorio palese i ragazzi, le associazioni e comunità straniere in un percorso comune, che abbia come protagonista la musica, stimolando alla convivenza pacifica e costruttiva. I primi ad essere stati coinvolti, gli studenti, che, venerdì 15 incontreranno i musicisti presso gli istituti Mastromatteo e Davanzati, dando vita ad una serie di attività artistiche e socio culturali. Fasika Hailu, docente di workshop, si esibirà in canti e musiche tradizionali etiopi.
Un esperimento antropologico che mostri quanto la diversità possa diventare uguaglianza e ricchezza, superando gli stereotipi e i pregiudizi grazie all’attivismo sociale.
Il progetto si concluderà sabato 16 al laboratorio urbano Rigenera, con il concerto Beyond the colour dei tre musicisti, le danze dal mondo e un momento di convivialità offerto dalle comunità straniere a tutta la cittadinanza.
L’iniziativa dell’associazione l’Onda Perfetta è stata finanziata dal centro di servizi per il volontariato san Nicola, e sostenuta da il Comune di Palo del Colle, istituti comprensivi Davanzati-Mastromatteo, libera Università ‘D. Guaccero’, associazioni Partecipaparlando e Adda onlus e dalla parrocchia san Marcello di Bari.
L’ incontro di più culture genera sempre qualcosa di magico, perché nella diversità spesso si riscopre la propria identità .