Consiglio lampo: due odg su tre rinviati

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Consiglio lampo quello di martedì 12 maggio. Rinviato il punto all’odg più importante, l’approvazione del rendiconto 2014, non passa invece il regolamento per l’istituzione e il funzionamento del gruppo comunale dei volontari di Protezione civile del Comune di Palo del Colle.

Meramente burocratici i motivi del rinvio del secondo punto, così come ha spiegato il sindaco Conte: “Devono decorrere 20 giorni dall’approvazione del rendiconto, avvenuta nell’ultimo consiglio comunale (30 aprile ndr), perché gli atti possano essere messi a disposizione dei consiglieri per la consultazione e l’approvazione”. La conclusione è il rinvio con la conseguente osservazione del consigliere Sel, Nunzio Cutrone: “Il fatto che abbiano convocato il consiglio comunale prima dei tempi imposti è un’espressione dilettantistica della politica di questo Comune. Sono atti che sarebbe utile leggere con attenzione”.
E’ sempre Cutrone a far sì che non passi l’approvazione del regolamento per la Protezione civile votando sfavorevolmente e giustificando così il suo dissenso: “Vorrei che ci fosse un dibattito su questo punto. Sono stanco di questo modo di fare del presidente Dagostino poco democratico, anzi dittatoriale”. Ma dopo due consigli comunali in cui si è discusso di questo punto si è passati direttamente alla votazione.
Unico momento degno di nota di un intero consiglio inutile è stata la comunicazione del sindaco e il suo netto diniego all’uso di mine volute dall’Anas e dalla società appaltatrice che sta svolgendo i lavori di ammodernamento della ss 96. Pare che l’uso di esplosivi accelerino i lavori e abbattino i costi, facilitando lo scavo oltre i 10 metri di profondità.
E l’impatto sull’ambiente, sul territorio sottostante, e le aziende site nelle aree limitrofe? Ad Anas nulla di tutto ciò tange e chiede direttamente al sindaco l’autorizzazione a procedere. Il diniego di Conte è perentorio a tutela di un ambiente già troppo abusato, mentre si aspetta la prossima seduta consigliare per un parere unanime e (forse) bipartisan contro l’uso di esplosivi la cui onda d’urto potrebbe avere ripercussioni devastanti.