Momento di imbarazzo a Palazzo san Domenico. Il grande protagonista rimane sempre il capogruppo del Pdl, Antonio Amendolara e la sua presunta incompatibilità a ruolo di consigliere. E’ il Ministero degli Interni a dare il proprio parere circa una questione sollevata dall’ormai ex segretario comunale Alfredo Mignozzi. Ed è su questo che si sofferma il consigliere di opposizione Emanuele Cassano: “il Ministero risponde a un quesito che l’amministrazione pone. Perché il segretario Mignozzi ha chiesto delucidazioni a riguardo?”
Nonostante il consigliere di maggioranza Vito D’Agostino (Lista Conte) abbia cercato di sostenere la tesi che il segretario non rappresenti il Comune di Palo del Colle, il sindaco Conte ha spiegato : “spesso il segretario ha chiesto pareri alla Regione Puglia senza interpellare nessuno con l’unica differenza che questa volta la risposta è stata diversa”.
La questione però rimane: il consigliere Amendolara è o no incompatibile con la sua carica? Secondo quanto scritto dal Ministero (art. 69 del d.lgs 267/2000) pare che in quanto progettista Pue (Piano urbanistico esecutivo) abbia stipulato una convenzione, in questo caso un contratto, con il Comune di Palo del Colle.
Il consigliere del Pdl però nega categoricamente e chiosa: “Io scendo dalle nuvole perché tra i miei clienti non risulta il Comune. Inoltre, ad oggi la situazione dei Pue è di adozione, sospesa il 24/05/ 2013. L’adesione è solo un atto di indirizzo mentre il Ministero lo ha recepito come vero e proprio contratto. Vorrei che mi si dia la possibilità di rimuovere queste eventuali cause di incompatibilità”.
Bipartisan la risposta di fiducia nei confronti di Amendolara che ha dieci giorni di tempo per controdedurre le osservazioni o eliminare completamente le presunte cause di incompatibilità. Ma i dubbi rimangono. Perché il segretario Mignozzi non ha espresso nessun parere in consiglio nonostante tutto sia partito da lui?