Vi ricordate la storia di Anita e di mamma Angela? Anita è morta a meno di un anno dalla sua nascita. La piccola aveva bisogno di un intervento cardiochirurgico, ma per la fatale mancanza di posti disponibili in reparto di terapia intensiva, è morta di setticemia. Qui abbiamo raccontato la loro storia.
Da quel giorno mamma Angela, come una vera mamma guerriera, ha raccolto tutta la sua forza e il suo coraggio e ha bussato al cuore di migliaia di persone, per ottenere le firme necessarie a smuovere l’opinione pubblica e far sentire la sua voce anche ai piani alti delle dirigenze ospedaliere. Obiettivo: aumentare i posti in terapia intensiva affinché la storia di Anita non si ripeta.
Mercoledì 17 arriva la resa dei conti: mamma Angela, accompagnata da papà Michele, da Giorgia (gemella di Anita) ed altri parenti, si è recata presso la direzione generale del Policlinico. Intervistata da PalodelColle.NET, mamma Angela racconta quei momenti cruciali davanti al dottor Migliore.
“Sono stata accolta e ascoltata. Le sue parole mi hanno un po’ sollevato nonostante tutta la situazione. Mi ha detto:《Le chiedo scusa in nome dell’istituzione che in questo momento rappresento. Mi dispiace》. Mi sono sentita capita, anche se lui è arrivato da pochissimo qui e non era il direttore generale quando noi stavamo passando il periodo più brutto della nostra vita“.
DOMANDA – Conosci già le tempistiche ed il progetto che è in cantiere?
RISPOSTA – Il progetto prevede l’apertura di una sub intensiva per quei pazienti “non gestibili” in reparto ma che non necessitano dell’intensiva “vera e propria” e anche dei posti riservati solo ai pazienti con cardiopatie congenite. Le tempistiche precise non le so. Mi ha detto che sarò informata subito appena si concretizzerà il tutto. In ogni caso io personalmente mi farò di nuovo viva e solleciterò se non ricevo aggiornamenti… ma sono sicura che non sarà così. Lui ha spulciato i fogli con le firme… provengono dalla puglia, basilicata, campania, lombardia, da turisti e da tante altre regioni: mi piace pensare che l’Italia intera si sia unita al mio dolore, alla nostra storia.
“Questo progetto si chiama Anita, e non è un progetto solo mio, da tutti. Spero davvero che tutto ciò che mi ha detto si realizzi. Grazie a tutti e alle 7026 persone che hanno firmato la petizione. Grazie alla nostra Palo del Colle e a tutti i commercianti e tutti coloro che hanno accolto le nostre iniziative facendole proprie“.